Francia - Italia 1 a 0

 


Muovendoci alla ricerca di spazi per le nostre prossime iniziative, ci troviamo a dover fare i conti con sale e salette già prenotate in molte date di aprile per la proiezione di varie partite e partitelle di cui non avevano, e non avremmo mai, avuto notizia, poiché completamente disinteressati all'argomento. 

Ci sconvolge, ma non ci sorprende, il confronto con ciò che sta avvenendo in Francia, messa a ferro e fuoco dalle proteste per l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, e dove la pensione minima è di mille euro al mese. Da noi, con una pensione minima di poco più della metà, nessuno ha pensato di muovere un dito, sindacati compresi, mentre l'età pensionabile veniva elevata a 67 anni o giù di lì. Che davvero ci abbiano incantato le lacrimucce della Fornero? 

Dunque, mentre da noi la massa continua a farsi ammansire dal potere ipnotico di un pallone che rotola su un pratino o da qualche canzonetta a febbraio, in Francia son finite di bruciare le micce e le fiamme hanno ormai incendiato i barili delle polveri. A proposito di fiamme, in rete è reperibile un video (non sappiamo ancora per quanto) nel quale si vedono comparti di Forze dell'Ordine e Pompieri solidarizzare con la cittadinanza ("Quando le Forze dell'Ordine si schierano con i cittadini, non è più protesta ma Rivoluzione" – cit. -) https://www.youtube.com/watch?v=YJRTGZTVvVE . 

La prima domanda che sorge spontanea è come sia possibile che in Italia, dove le condizioni sono già ben peggiori di quelle prospettate per i lavoratori francesi, non si annusi alcuna traccia di rivolta. Può davvero bastare una partita di pallone o un culo di velina in prima serata, a farci tollerare al di qua delle Alpi ogni abuso e sopruso? Non dimentichiamo, per esempio, quello che hanno tentato di farci passare nei tre anni del Coronabusiness, e delle conseguenze che pagheremo ancora a lungo dovute alle migliaia di aziende condotte al fallimento da misure scellerate e prive di ogni logica scientifica, come sta emergendo dalle carte dell'inchiesta di Bergamo con conseguenti dichiarazioni, quantomeno imbarazzanti, di personaggi come Sileri & Co alla ricerca di un'improbabile rigirata di quella sgradevole frittata che hanno tentato di farci inghiottire a forza (https://www.ilmattinoquotidiano.it/news/basilicata/65496/covid-sileri-con-gli-screenshot-dai-pm-le-minacce-subite-dal-capo-di-gabinetto-di-speranza.html?id=0). Ovviamente non vanno dimenticate nemmeno le conseguenze sulla salute della popolazione, ancora ignote e imprevedibili dovute alla sieragione massiva ma delle quali, purtroppo, qualche amaro assaggio è già pervenuto (https://invisibili.playmaster.it/ e https://www.laquintacolumna.net/). 

Ma lo domanda ancora precedente dovrebbe essere se il metodo di protesta transalpino sarebbe esportabile in Italia. No!, ed è bene che non lo sia. Per capirne il motivo continuiamo a farci orientare da cos'è successo e com'è potuto accadere quello che abbiamo vissuto nel periodo pseudopandemico, durante il quale la manipolazione mediatica, nonostante tutti già conoscessimo la vicenda commerciale e giudiziaria di Wanna Marchi e Do Nascimento, è riuscita a far bere una versione dei fatti che non stava in piedi nemmeno coi puntelli, oltretutto spacciandola per scienzah. Dunque, se noi protestassimo con la stessa veemenza dei nostri cugini e vicini di nazione, quella protesta verrebbe delegittimata dal Quinto Potere, facendola passare per l'azione di violenti facinorosi e schizzofrenici novacse, spalleggiati da fantomatici quanto impunibili black-block (magari infiltrati da qualche servizio deviato... dalla politica). Pertanto, che a nessuno venga in mente di promuovere azioni di protesta violenta, che tanto farebbero il gioco del "Sistema" il quale, probabilmente, non sta aspettando altro. L'esperienza maturata nel periodo a cui ci stiamo riferendo ci ha insegnato che il miglior contrasto all'aggressività del potere si fa con la disobbedienza civile e inflessibile... e con una sana e credibile controinformazione... che poi è informazione (quella ufficiale era e continua a essere, semanticamente parlando, mera propaganda!).

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