PUNTO DI (non) RITORNO - Prefazione di FABRIZIO BENCINI

 

Punto di (non) ritorno, sotto le vesti di un carteggio tra due Resistenti, Sagittario (Sara) e Leone (Roberto) è tante cose insieme: un’appassionata testimonianza, una critica errata, un’analisi politica lucida, uno sfogo amaro, un alternarsi di rabbia e speranza. Negli ultimi cinque anni, Sara e Roberto sono sempre stati in prima fila nella lotta contro il più grande e temibile esperimento sociale mai tentato nella storia. Ne sono usciti vittoriosi perché non hanno mai ceduto o creduto alle menzogne e ai soprusi che per molti aspetti ci hanno riportato alle leggi razziali degli anni '30 e '40 del secolo scorso. Vittoriosi non significa indenni; tutti noi ne portiamo ancora le cicatrici. Partendo dalla “pandemia”, il carteggio si snoda attraverso un fitto scambio di riflessioni su quanto è successo e quanto potrebbe accadere. Gli autori sono consapevoli che i pericoli non sono certo scomparsi con la fine del periodo pandemico. Sulla verità ben sintetizzata dalla coscienza che i vaccini non sono stati creati per il Covid, ma il Covid per i vaccini, si sviluppa il vissuto personale di ciascuno degli autori. A volte sembrano cercare l’appoggio reciproco, forse personale prima che politico di due amici/compagni che sentono il bisogno di continuare a lottare insieme e unitamente a tanti altri che hanno risposto all’imperativo “resistere, resistere, resistere”. Sempre più persone si sono svegliate dal sonno della ragione e dall’anestesia della paura. Nuove sfide si sono però ripresentate, come un mostro con mille teste. La “svolta green”, il controllo capillare della popolazione attraverso gli strumenti tecnologici più sofisticati, le minacce di guerra, forse più sottilmente pericolose per le coscienze della guerra stessa. Il consolidarsi di un mondo multipolare con i BRICS, che forse non è tutto oro come taluni credono. Gli autori esaminano questi e tanti altri temi non con un dotto ma freddo saggio, ma con una passione politica e personale che coinvolge il lettore e lo porta a partecipare al carteggio come fosse un terzo interlocutore. Le affermazioni sono ben documentate, ci son riferimenti storici e citazioni che rendono ancora più interessante la lettura.

Il contributo degli autori non si ferma però alle riflessioni esposte nel testo, ma ha avuto concreta realizzazione con la costituzione del gruppo culturale Liber-aliter di Lastra a Signa, in provincia di Firenze. Questo gruppo è molto attivo sul territorio e non solo. Organizza convegni culturali, dibattiti, conferenze e presentazioni di libri. Liber-aliter è una presenza preziosa, ma anche ingombrante; per questo subisce divieti e boicottaggi, come chiunque cerchi di fare informazione e formazione, in contrapposizione alle fake news dei media mainstream e al lavaggio dei cervelli. Il contributo di Sara/Sagittario e Roberto/Leone si dipana quindi a 360 gradi; per questo merita un grande appoggio da tutti noi e non solo perché gli autori di “Punto di (non) ritorno” sono bravi e determinati, ma soprattutto perché sono rimasti umani.

Fabrizio Bencini


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