ANDREA YUKI PARIGI, un nuovo autore da conoscere


 

   Andrea Yuki Parigi è senz'altro l'autore più giovane con cui abbiamo avuto l'occasione di confrontarci: ha 17 anni ed è pertanto uno dei più precoci anche nel panorama letterario generale. Il suo è un libro con un'impalcatura narrativa piuttosto complessa, che si sostanzia nell'intreccio di più storie e più identità, destinate (non a caso mi rifò al termine "destino") a convergere, o meglio confluire – come acque che si sommano e si confondono – in un comune approdo, una sorta di colpo di scena che consiste nel disvelamento dell'orditura stessa.

   L'approccio, esistenzialista in quanto si configura come riflessione sul senso dello smarrimento e della ricerca del sé, non è tuttavia quello tipico dei romanzi di formazione in cui il cammino, tra inciampi e incertezze, conduce alla scoperta di strumenti o valori (solitamente valori come strumento) su cui edificare un'evoluzione personale; qui si assiste piuttosto, con impotenza, ad un impietoso sgretolamento delle prospettive e dell'identità stessa, sotto il peso di un vissuto che preclude il futuro e un possibile riscatto. Una prova d'autore non facile, che merita l'attenzione dovuta a chi decida di incamminarsi su una strada impervia e ingannevole come quella della scrittura, in cui capacità e aspettative rappresentano la sfida costante di una crescita personale che consentirà di svelare e consolidare personalità e talento.

   Debbo complimentarmi con Yuki, in quanto ho avuto modo di raffrontare la sua scrittura – pur ancora acerba e carica, come è ovvio, più di promesse che di acquisizioni – con quella di "scriventi locali" giovani ma con almeno il doppio dei suoi anni (non presenti nelle nostre presentazioni) eppure, alla prova dei fatti, assai meno fruttuosi, sterilmente sospesi in trame adolescenziali, frutto del ripiegamento ombelicale su un'autoreferenzialità narcisistica che è atteggiamento mentale prima ancora che letterario. La letteratura riflette la persona: dimmi come scrivi e ti dirò chi sei. Yuki, che adolescente lo è, possiede invece il senso della sperimentazione, del limite da travalicare (il pulp che cavalca si intende come superamento delle convenzioni o delle aspettative) e una complessità che è ricerca e prova stilistica. Yuki, inoltre, attraversa l'espressività a trecentosessanta gradi: studia recitazione da quando aveva sei anni; le due cose, recitazione e scrittura, non potranno che contaminarsi fecondamente.   

   L'appuntamento è per il 25 marzo alle 16,00 presso il Caffè della Paglia di Lastra a Signa; le letture saranno accompagnate dal clarinettista Cristiano Pesci.

   S.L.

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