Risposta arrivata via mail...


 Dopo la pubblicazione dell'articolo sull'introduzione della cosidetta Tariffa corrispettiva (https://liberaliter23.blogspot.com/2023/05/la-politica-ce-o-ci-fa.html), abbiamo ricevuto da una lettrice questa lettera elettronica che pubblichiamo integralmente:

   "Rispondo all'articolo sulla nuova tariffa definita corrispettiva, che mi trova sostanzialmente d'accordo. Premetto che non ho un buon rapporto con l'S.p.A. in questione, dal momento che, abitando in una zona disagiata per le vie di accesso sterrate e sconnesse, e non avendo trovato la minima disponibilità alla risoluzione del problema da parte di questa Società, la mia famiglia continua a farsi gravoso carico del problema. Avrei tuttavia una mole di elementi a mio favore che, se intentassi una causa, ve ne sarebbe un po' per tutti (Società dell'Immondizia in primis, nonché parti coinvolte nella gestione della strada vicinale in esame, il cui stato è sotto gli occhi di tutti). Per ora sorvolo, riservandomi di sloggiare al più presto da questo schifo, magari cambiando Comune di residenza. Vado però al vivo dell'argomento: la tariffa.

    Ho ancora ben presente quando, con l'introduzione della differenziata, nella lettera che fu recapitata alle famiglie, si sottolineava che non si era provveuto a ritoccare le tariffe, mantenute perciò meritoriamente invariate! Boia dè, mi riempi di bidoni, mi impegno a sollevarti da un lavoro che evidentemente ti torna utile (perché quel materiale, così differenziato, lo rivenderai a qualcuno per il suo reimpiego), e mi lasci la tariffa così com'è, cara a bestia, invece di scontarmela?! No; dico di più: mi dovreste dare qualcosa semmai, visto che, qualche decennio fa, se riportavi il cosiddetto vuoto a rendere, ti riconoscevano una pur misera cifra! (E io pago poco rispetto ad un laboratorio artigianale come una pasticceria, che produce solo roba riciclabile: chiedete a un pasticcere quanto deve sborsare!). Per cui, doveva essere chiaro da tempo, non da ora, con chi abbiamo a che fare. E ora, queste brave persone (S.p.A. in combutta con Comuni, Regioni e Stato) cercano di monitorarci in tutto, arrivando a introdurre un sistema a premi che non può non porsi in linea con la logica del credito sociale, sempre più nitido all'orizzonte; ah, se qualcuno ancora non lo vede, è vivamente pregato di comprarsi un paio d'occhiali, perché renderà la vita un inferno a tutti, non random a qualche bischero! Per parte mia, credo che cambierà poco o nulla: continuerò a non conferire materiali personali e sensibili (scontrini, roba come cotoni, garze e simili), e ad utilizzare la carta per avviare il fuoco (che continuerò a fare benché vietato). Non conferirò nemmeno l'umido perché, col posto adatto, mi farò una compostiera a dovere, ovvero come si faceva una volta: non in un bidone di plastica dove gli scarti marciscono, ma scavata nel terreno e opportunamente stratificata e arieggiata. Il resto lo regalo a chi lo vuole, e ne troverò a iosa perché si terranno più basse le tariffe con il rapporto indifferenziata/differenziata. Andrà a mio discapito? Una tariffazione siffatta va comunque a mio discapito, ovvero a svantaggio del cittadino più virtuoso che intenda diminuire, fino quasi ad azzerare l'indifferenziato, visto che viene addebitato un numero minimo e inderogabile di conferimenti per questa tipologia. Prova ne è che si venga a sindacare sulla condotta dei cittadini PRIMA che su quella di aziende e distribuzione, le quali, di concerto, dovrebbero impegnarsi in una vendita più virtuosa in quanto ad imballaggi. Per cui, quello che desumo, è che bisogna cominciare a vedere la trave ove ci venga mostrato il travicello, e bisogna anche iniziare a praticare una forma di accondiscendenza solo formale e assai circospetta. Non dico disobbedienza perché potrei ritrovarmi con l'accusa di qualche istigazione, ma anche perché, conoscendo bene gli italiani, so che dormono sonni profondi da cui è bene si sveglino solo quando affogano (così se la rifaranno con l'acqua e non con chi li ha svegliati!).

   Quello che possiamo avere imparato, da tutta l'esperienza pandemica – dal fallimento economico programmato all'intenzionale attentato alla salute, che quei figli di bona donna dell'OMS stanno già riprogrammando – è che il Sistema cerca innegabilmente di fregarci, e allora rispetto alle sue tattiche, ai suoi ricatti, dobbiamo osservare, analizzare, diffidare e distaccarci, così come abbiamo fatto con i ricatti sierologici. Bisogna, nei limiti del possibile, affrancarsi dal Sistema e creare reti più autosufficienti possibile, con relazioni proficue che integrino autonomia sanitaria, alimentare e scolastica. Ribadisco: il credito sociale è l'obbiettivo (con due "b"). Cercheranno di non farci fare nulla, manco cacare, e quel poco che potrai fare sarà una concessione pagata a prezzo sempre più caro. A proposito di merda, impariamo dagli antichi, che avevano ben tre dei scatologici: la dea Cloacina, il dio Crepitus e su tutti il dio Stercutus, legato alla concimazione. Consiglio a tutti di utilizzare il rifiuto organico per i propri orti, e sennò di conservarlo per scaricarlo a tempo debito davanti a qualche portone! Tra qualche anno, mi sa..."


 

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