Scherzi da... FORMA MENTIS!

 


ATTO PRIMO

Esterno giorno; terrazza assolata sul mare.

    Siamo al terzo fine settimana di giugno; la scuola è appena finita e questa mattina, io e mio figlio, abbiamo caricato sulla piccola utilitaria di famiglia tutta l'attrezzatura da campeggio... o meglio, lo stretto necessario per poche notti. Tutti i preparativi li abbiamo fatti con molta calma, procedendo poi lungo la Statale ad una velocità di crociera definibile da passeggio (e andando mostruosamente in culo agli autovelox disseminati nei posti più impensabili con la speranza di racimolare un po' di quattrini).

    Evidentemente però non abbiamo indugiato abbastanza, infatti siamo arrivati al Sassoscritto che i camerieri ancora scorrazzavano fra i tavoli da preparare. Nulla di male; a tutto c'è un rimedio! Così, in attesa che ci venissero servite le nostre abbondanti porzioni di cacciucco alla livornese, ci siamo accomodati in un angolo della terrazza vista mare con due spritz in mano, uno analcolico e l'altro con doppio Aperol, attenti a non intralciare i preparativi.

    Davanti a noi il mare senza tempo, alle spalle la Vecchia Aurelia; dal primo arrivano cenni di distensione, dalla seconda, repentini, gli improperi di un drappello di ciclisti più variopinti che in fila indiana. Ce l'hanno con i camionisti in transito e con chi ce li manda. Immagino, senza poterli sentire dal chiuso delle loro cabine, che anche i trasportatori inveiscano contro i ciclisti, impegnati a intralciare per diletto il luogo deputato allo svolgimento del loro lavoro.

    Maledetta forma mentis penso mentre butto giù una corposa sorsata di spritz-doppio-Aperol e qualche nocciolina; nessuno riesce più ad avere una visone che vada al di là della punta delle proprie scarpe; nessuno che riesca più a capire (e dunque tollerare) il punto di vista o le esigenze dell'altro. Trovare un punto di mediazione poi, nemmeno a parlarne!


ATTO SECONDO

Interno tenda; sole nascente.

    La luce del sole non mi disturba mai; adesso però è addirittura una sveglia gradita. Penso di fare una camminata godendomi la quiete della prima mattina fino al molo, dove ancora attracca qualche pescatore dilettante dopo aver passato la nottata in mare. Scivolo fuori dal sacco-lenzuolo facendo attenzione a non far scricchiolare il materassino; poi, restando accovacciato mi infilo un paio di calzoncini e una maglietta e gattono fino all'apertura della tenda. In realtà la tenda è di quelle a casina e potrei muovermi comodamente in piedi.

    Flashback: la settimana precedente ero già stato al mare, quella volta da solo, dormendo in una piccola tenda a igloo.

     Maledetta forma mentis mi dico fra i denti mentre mi allungo fuori dalla tenda a casina... e intanto mi riprometto una maggiore sollecitudine nell'adeguarmi agli ambienti, alle circostanze, al contesto e... e a tutti i tipi di livelli e di altezze.


ATTO TERZO

Interno cupo; palazzo del potere locale.

    Succede che l'Amministrazione di una città, non troppo lontana dal mio paese, prendendo il via da una questione del tutto pretestuosa, emetta un provvedimento a mio avviso iniquo e discriminatorio nei confronti dei cittadini meno abbienti, oltre che del tutto ininfluente sotto il profilo dei presunti e paventati benefici. Com'è naturale che sia, una piccola folla di cittadini si ritrova sotto il Palazzo per contestare quel provvedimento. In realtà la vicenda non mi riguarderebbe affatto ma, maledetta forma mentis, di fronte a un'ingiustizia non riesco a trattenere l'incazzatura e così mi ritrovo immerso in quella piccola folla, additata il giorno successivo da un assessore come strumentalizzata da una qualche forza politica. La generalizzazione nella quale mi trovo chiamato in causa mi irrita al quanto, così scrivo all'assessore per esprimere la mia contrarietà e precisare che IO non sono strumentalizzabile, tanto meno da una qualsivoglia frangia della partitocrazia. Lui ribatte portando, a suo dire, le prove della strumentalizzazione: infatti, gli organizzatori della protesta, li aveva incontrati in precedenza ed erano accompagnati da un consigliere dell'opposizione, quindi per forza strumentalizzati dalla politica. Insomma, in perfetta buonafede, l'assessore dà per scontato che la politica si serva dei cittadini e non viceversa (confermandomi per altro una convinzione che ho maturato da molto tempo), tant'è che non ha nemmeno preso in considerazione l'ipotesi che potesse essere stato il consigliere, magari per strategia politica, una volta tanto, a svolgere con rettitudine la funzione per cui è stato eletto, ovvero rendersi interprete delle istanze della gente... quando si dice una toppa venuta peggio del buco, maledetta forma mentis!


ATTO QUARTO

Interno cupo; palazzo del potere centrale.

    La tratta dei nuovi schiav... pardon, l'immigrazione clandestina rischia di diventare un problema sociale; nel frattempo, però, è già un problema d'immagine per il governo in carica, non foss'altro perché in campagna elettorale aveva promesso di stopparla mentre poi ha lasciato che il fenomeno dilagasse in totale assenza di controllo (almeno così vogliamo credere, perché l'alternativa sarebbe ancora peggiore). E qui arriva la trovata geniale del governo: versando 5.000 euro di piz... pardon, facendo un bonifico di 5.000 euro (a chi?), l'importat... pardon, l'immigrato scappato dalle guerre e dalla miseria, ha facoltà di evitare la reclusione in un centro di permanenza per i rimpatri. Senza entrare nel merito di come il migrante possa racimolare quella piccola fortuna, una pensata del genere conferma la forma mentis che blinda la politica italiana, ormai prigioniera di due soli concetti al di fuori dei quali non è capace di avere visioni alternative: i diritti non sono più diritti ma benefici ottenibili in cambio di denaro o di un determinato comportamento imposto (leggasi ricatto; es.: se non fai quello che ti dico non puoi lavorare); cogliere ogni occasione per mettere le mani nelle tasche della gente (es.: se non fai quello che ti dico son 100 euro di multa). Di meglio non aspettatevi: il ceto politico de noiattri non è più capace di partorire pensieri che esulino da questi due cliché.


SIPARIO

La forma mentis, in assenza di consapevolezza, non è altro che il recinto che imgabbia il pensiero. 

 

Di Roberto Giorgetti 


Commenti

Post popolari in questo blog

LO SCRIVIAMO INSIEME?

"FA' PARLARE DI TE" - Concorso letterario senza classifica -

TENTATA RAMPA A PONTE A SIGNA!!!