ACQUA IN BORSA: CI NASCONDONO QUALCOSA? - Quarta e ultima parte -

 

Ci hanno detto che la Multiutility è conveniente e che proprietà e controllo rimarrebbero pubblici, ma potrebbe non essere così poiché incompatibile con le logiche di finanziarizzazione pianificate. Per saperne di più, abbiamo invitato a parlarne a Lastra a Signa tre persone che hanno sviscerato la questione fin nei minimi dettagli. Per chi preferisce la lettura all'ascolto dei contributi video disponibili sul nostro canale YouTube, di seguito forniamo la sbobinatura dell'introduzione di Sara Lunghini e il primo intervento di Fabio Bracci; a seguire, nei prossimi giorni, renderemo disponibili anche gli altri interventi.

Conclusioni:

Fabio Bracci: "(...) in Finanziaria, la manovra di bilancio 2024/2028, prevede un taglio di bilancio di 600 milioni per Regioni, Province (...) di questi circa un terzo dovrebbero gravare sui Comuni, circa 200 milioni, l'I.R.P.E.T. ha fatto un calcolo di cosa significa (...) mantenere un regime d'austerità per gli Enti locali toscani da qui al 2028 (...) la manovre dice che entro quella data il comparto Regioni, Enti locali e Province (...) devono garantire un contenimento della spesa pari a 200 milioni. Questi 200 milioni circa degli Enti locali (...) per i Comuni toscani (...) vuol dire, è stato calcolato dall'I.R.P.E.T., che sono circa 46 milioni. Ci sono delle misure compensative che invece dovrebbero aumentare alcune risorse per i Comuni che sono pari a circa 15 milioni, quindi è stato calcolato che il taglio (...) sul bilancio dei Comuni dovrebbe essere di una terntina di milioni. Cosa vuol dire 31 milioni in meno? Non è una somma di per sé spaventosa che impedisca ai Comuni di fare i bilanci, vuol dire però semplicemente limitare l'intervento, lo spazio di manovra fiscale dei Comuni, e dove andranno probabilmente a prendere i soldi i Conuni per compensare (...) questi tagli? Molto probabilmnente sulle tariffe. E qui siamo al punto di cui si parlava prima: se si considera questo tipo di interventi come il borsellino (...) per far quadrare i bilanci, siamo di nuovo, anche fermo restando tutto quello che è stato detto giustamente sulla finanziarizzazione, sulla Borsa, sull'intervento dei privati che contraddice il referendum (...), ma anche limitandoci a mantenere un controllo totalmente pubblico e distorcendo la funzione dei servizi al fine di compensare le minori entrate, siamo dentro una logica che è completamente sbagliata (...). Anche perché pochissimi (...) di coloro sui quali grava questo onere di compensare le minori entrate non sono al corrente di quello che stanno pagando, cioé chi paga le tariffe pensa di pagare la tariffa dell'acqua, la tariffa dei rifiuti (...) ma non di pagarsi lo scuolabus o, come si diceva prima, le RSA. Questo è un punto centrale, altrimenti sembra che, appunto, se la multiutulity rimane pubblica (...) - non abbiamo fermato l'operazione quotazione in Borsa, l'hanno semplicemente sospesa - (...) non vi lamentate perché in questo momento la società Alia Servizi Ambientali, che è quella che oggi rappresenta la società che è il frutto di questo percorso, (...) ora è totalmente pubblica. Ciò nonostante, per i motivi che si dicevano prima, sarà ancora più vero in un contesto di tagli ai trasferimenti e alle risorse per gli Enti locali, che avranno (...) uno spazio di manovra ridotto e questa è una cosa profondamente ingiusta e ripeto, è ingiusta a maggior ragione nella misura in cui le persone non lo sanno; non ne sono consapevoli. E più o meno è quello che avviene anche sulla salute, non è una cosa estranea... però sulla salute lo salute di più, cioè se io non ho la possibilità di rivolgermi al Servizio Pubblico e devo pagare un'ecografia, lo vedo immediatamente. In questo caso lo vedo meno ed è un'operazione molto più surrettizia, molto più scorretta (...) e destinata inevitabilmente questo squilibrio fra l'imposizione fiscale e il prelievo attraverso le tariffe. (...). Tutto quello che si è detto finora (...) è in qualche modo la fotografia di un disinvestimento della politica su se stessa: è come se rinunciasse completamente alle proprie prerogative..." Interviene Sara Lunghini: "Anche perché è un modo per demandare la decisione (...) ma se uno fa il sindaco, cioè se uno decide di fare il sindaco, dovrebbe avere un'esigenza opposta". Riprende Fabio Bracci: "Noi abbiamo partecipato ai Consigli Comunali (...) ovviamente da spettatori, però siamo stati presenti là dove c'era la possibilità ad ascoltare le motivazioni dei sostenitori dell'operazione. Molto spesso le motivazioni sono puramente ideologiche, voglio dire per esmpio che i sindaci hanno interiorizzato in molti casi l'idea che questo mercato sia un mercato competitivo (...) quello che diceva Marco prima sulla questione di proteggersi da Hera, da Iren, da A2A eccetera, sembra che invece di essere sindaci siano amministratori delegati di società che stanno sul mercato. Ed è il linguaggio, ancora prima delle scelte; è incredibile da questo punto di vista (...) il linguaggio sembra quello di colui o colei che sta presiedendo un Consiglio d'amministrazione e si deve preoccupare che la propria società non perda quote di mercato. Questo discorso che viene fatto ripetutamente sul rischio che Hera... Iren è un discorso che non sta in piedi per le ragioni che diceva Marco: se fai la società in house, gli investimenti li finanzi anche attraverso i flussi bancari, a quel punto non c'è più il problema del mostro che ti viene da Bologna o da Milano e ti espropria (...) anzi, è il contrario: li mantieni perché questi sono servizi che hanno bisogno di mantenere un legame col territorio (...) per motivi per cui, appunto, Varis faceva degli esempi legati al contesto locale; solo chi è sul territorio è a conoscenza..." Interviene Sara Lunghini: "(...) Anche quando si parlava degli amministratori scelti (...) di fatto ci sono persone che davvero conoscono il territorio? No... (...)" Riprende Fabio Bracci: "Non è rilevante perché questa è finanza, perché chi deve conoscere il territorio sono le società opertive e quelle magari lo conoscono; chi sta sopra è interessato soltanto a (...) gli utili e alla distribuzione dei dividendi e, questa, è una cosa che con i Comuni non ha nulla a che fare. I comuni hanno a che fare con i bisogni della collettività, delle comunità, con gli interessi dei cittadini; non ha a che fare con le persone comuni questo, anzi è un esproprio dei beni che sono nostri"

Varis Rossi: "È un grabbing..." Interviene Sara Lunghini: "Ecco, esatto (...) come se fossimo in Africa..." Riprende Varis Rossi: "Fanno la stessa operazione, s'accaparrano la risorsa (...) quante ditte sono venute da fuori regione, fuori Italia, e hanno titato fuori (...) portato via; qui è arrovesciato: l'acqua non la possono portare via, ma possono fare un accaparramento (...). Queste sono le tariffe (...) alla tariffa non si scappa: Trattamento tariffario obbligatorio. Loro vogliono l'acqua perché è l'unica fonte per pagare questi progetti di questa gente che fa paura. (...). Guardate questa storia di Alia è di una bestialità enorme: (...) 'Ma come io faccio le stesse cose che facevo fino a ora, e mi è aumentato la tariffa del 30%?' Ma è chiaro che aumenta, perché deve pagare anche quel buco dell'inceneritore di Case Passerini che noi (empolesi, n.d.r.) non avevamo sulla groppa; ma deve pagare anche l'abbattimento del regalo dell'Unione Europea sulla differenziata, perché l'Unione Europea adopera la punizione, ogni percentuale che tu raggiungi e lei la punizione la leva. Noi eravamo quasi al 90%, c'hanno mescolato con Firenze che non la può fare perché ha i turisti, con Pistoia per l'amor di Dio, Prato non lo so ma non mi fido perché non ha mai avuto un minimo di impiantisitca (...) noi stiamo pagando la media più bassa di raccolta, quindi più punitiva. Noi stiamo pagando anche milioni per la mancata depurazione, perché non si fanno fogne, perch non si fanno sistemi di depurazione. (...). L'Amministrazione delegato (...) ha il premio ma non per meno acqua che sprechi (...) capito in che mani andiamo a mettere... e noi dobbiamo insistere, non so come, perché poi questi ti spengono, non ti rispondono (...) tutti i silenzi dell'assessore, di quello che è diventato assessore, sindaco... (...) non vi vergohnate, 20 ettari per un gassificatore nel centro di Empoli...

Marco Cardone: "...Si può anche spiegare il perché di queste mappe, perché hanno un senso: perché si va a costruire un impianto che costa 400 milioni di euro, invece che costruire impianti che farebbero lo stesso lavoro con meno impatto ambientale e che costano meno della metà? Perché se io devo costituire una società che mi deve diventare grande e quindi biosgna che in qualcje moda faccia tanti investimenti e che, questi investimenti, poi mi portino a chiedere delle tariffe più alte per fare ancora più bilancio e ancora più utili, allora le cose sono due; o faccio un impianto da 400 milioni di euro, tanto me lo ripagano gli utenti lo stesso, quindi io ho 400 milioni di euro di bene nell'Azienda che mi aumenta la capitalizzazione (...) e, poi, il sistema di smaltimento è il più caro o fra i più cari che ci sia. Quindi, tutte le volte che ci conferisco qualcosa mi pagano le bollette ancora più alte; altrimenti (...) dovrei fare un impianto di quelli che dice l'Europa, e che cofinanzia l'Europa, che costa meno della metà (...) quindi (...) già c'è un risparmio e (...) conferimento dei rifiuti in quegli impianti è fra i meno costosi, quindi mi terrebbe basse le tariffe. Però, in quel modo lì, non riesco a costituire una società che sia credibile per la Borsa. (...) È la logica della finanza. (...). C'è un altro punto: chi è che decide di fare questi impianti? La Regione deve dare degli indirizzi generali (...), ha fatto il cosiddetto piano dei rifiuti; coma ha fatto a fare il piano dei rifiuti?Si parla con i sindaci, si parla con i cittadini? No! Si fa un avviso pubblico alle aziende private e gli si chiede al loro che impianti vogliono costruire; se io sono un'azienda privata, io setsso ti vado a proporre l'impianto su cui ci guadagno di più Interviene Sara Lunghini: "È chiaro!") Riprende Marco Cardone: "Quindi, già qui si capisce che c'è un rapporto fra la politica (...) e la parte finanziaria del territorio – non quella civica e civile -. Gli stessi Comuni poi, gli vanno a prorre anche loro un sistea in cui vanno a mettere tutto in mano alla parte privata. Quindi, siamo già in un sistema finanziarizzato; non fino in fondo, c'è da realizzare l'ultimo passo... c'è da chiudere il cerchio.

Interviene Fabio Bracci: (...) Allora, Alia fino a qquando Estra non è entrata all'interno (...) del gruppo societario sotto forma, diciamo, di possibilità di consolidare il bilancio era un gruppo ancora di dimensioni non particolarmente appetibili per la Borsa; è entrata Estra sotto il controllo di Alia - attraverso un accordo fatto con Coingas che deteniene il 35% di azioni di Estra - (...). Il Consiglio di amministrazione di Estra, oggi, è un consiglio di amministrazione costituito da: direttore generale Ieraci; presidente esecutivo, quindi direttamente l'espresisone di tutta l'operazione (...) Macrì, l'uomo diciamo di Fratelli d'Italia (...) e Amministratore delegato Ciolini, ex consigliere del PD; dentro il Consiglio di amministrazione c'è anche la responsabile di ANCE Toscana Nord (Confindustria). (...) Quel salottino lì è l'espressione (...) di come la Multiutility sia in qualche modo condivisa di qua e di là, quindi, quando si viene poi a direo a chiedere il voto per fare barriera per contrastare la destra, per impedire che destra... il famoso voto utile, evidentemente, quando si parla di questo tipo di affari (...) non sembra più molto rilevante.

Interviene Varis Rossi: (...) Una volta c'era l'Arco Costituzionale, ve lo ricordate? Contro la Fiamma, contro... (...) ora, attraverso, questa Operazione (...) non c'è differenza fra i nostri sindaci e quelli di destra, sono paro-paro a difendere questa cose (...), è pazzesco, ma lo fanno con una tranquillità, con un'arroganza, con ignoranza (...) io ho paura, non ce la facciamo se non riusciamo a mettere le zeppe, sperando, ora lo dico, nel Dio dell'acqua che, può arrivare l'alluvione come fece nella Bibbia (...) ma quello che è avvenuto a Campi, come quello che avvenuto anche in Romagna (...) non è possibile che possano accadere queste cose: le devi prevedere! In Olanda hanno cominciato a ritoccare tutto il regime di difesa delle acque da anni, prevedendo che salga (...). Questi pensano che chi è lì (...) vogliono cittadini sudditi e non cittadini-cittadini. È questo che avviene nei nostri Conuni, non nei Comuni sulla Luna. (...)

Interviene Fabio Bracci: (...) Su questi temi, fra l'altro c'è anche una grossa trasversalità, c'è una sensibilità, perché comunque sono bisogni di tutti: quando ci si alza la mattina, si apre l'acqua, si accende la luce e questi sono servizi della cosiddetta economia fondamentale e devono essere gestiti nell'interesse e per i bisogni di tutti (...). Non per una persona, una percentuale piccola, diciamo, che ha altri scopi.

Interviene Marco Cardone: (...) di fatto, se si ferma la quotazione in Borsa oggi (...) c'è un rischio grandissimo che di sicuro, l'Azienda, per com'è strutturata ora, se rimane così, non può funzionare per due motivi principali: il primo perché (...) hanno chiamato tutte persone che hanno un'esperienza personale certificata, perché vengono dalle grandi multiutiliy quotate in Borsa, quindi loro sanno guidare quel modello lì, sono tutte persone che non hanno nessuna esperienza su un eventuale modello totalmente pubblico; seconda cosa (...) lo Statuto, perché anche lo Statuto è stato scritto per una società quotata in Borsa. Piccolo inciso: nello statuto di Alia – leggetelo, è sul sito di Alia (...) - non si fa mai riferimento alla tutela dei beni di cui si occupa la società, non si fa mai riferimento al contenimento delle tariffe, non si fa mai riferimento alla qualità del servizio, mai! E io non penso che sia una svista, perché s'è detto prima che il Consiglio di amministrazione deve rispettare quello che è scritto (nello Statuto, n.d.r.). Quindi, anche se non si va alla quotazione in Borsa, il Consiglio di amministrazione va ristrutturato da zero e anche lo Statuto della Società va riscritto da zero. 

https://www.youtube.com/watch?v=xjEjovFrP0k&t=775s


 


 

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