LA LOTTA DEGLI OPPRESSI E' ANCHE LA NOSTRA (di Fabrizio Bencini)


 

Da tempo ormai sono in atto nel mondo profonde trasformazioni; il mondo unipolare a guida statunitense sta perdendo irrimediabilmente terreno, mentre si è formata una coalizione formata da una parte del mondo che comprende grandi Paesi come la Russia, la Cina, l'India, il Brasile e il Sud Africa. Al gruppo iniziale dei Brics si stanno rapidamente aggiungendo altre importanti nazioni, mentre tante altre vogliono farne parte. Gli scambi internazionali di merci in dollari sono sempre minori, sostituiti da valute nazionali o panieri di valute. Gli Stati Uniti si inventano artifizi contabili per rimandare il default del Paese, che non permetterebbe più di pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Il fallimento finanziario degli USA avrebbe ovviamente conseguenze devastanti a livello mondiale ed è uno scenario tutt'altro che fantasioso, visto che il debito pubblico di quel Paese ha raggiunto i 33 mila miliardi di dollari! In questo nuovo contesto internazionale, grandi cambiamenti si verificano in Africa, dove sempre più Paesi si liberano dallo sfruttamento neocoloniale. Il Niger è solo l'ultimo in ordine di tempo, dopo il Mali e il Burkina Faso. In Europa, un importante cambio politico è avvenuto con le elezioni in Slovacchia, dove il popolo ha detto basta all'invio di armi a Zelensky, mentre in Ucraina la guerra per procura scatenata dalla NATO contro la Russia è definitivamente persa, anche se viene fatta continuare.
Questo è il contesto in cui si inserisce l'attacco di Hamas contro Israele, che non può essere visto avulso dagli avvenimenti internazionali. Hamas, per la sua natura sociale, non è l'organizzazione politica che rappresenti una risposta adeguata alle necessità del popolo palestinese, ma è attualmente l'unica realtà organizzata in grado di opporsi all' occupazione israeliana. L'Autorità Nazionale Palestinese è infatti corrotta e collaborazionista con gli occupanti sionisti.
I palestinesi sono senza patria da settantacinque anni e sono il popolo più sfruttato e più oppresso al mondo; Gaza è un grande campo di concentramento a cielo aperto privato di tutto, anche dell'acqua. Al governo di Israele si susseguono formazioni reazionarie, che riempiono le galere di donne e bambini, oltreché degli uomini della Resistenza. Le case dei palestinesi vengono abbattute, mentre i coloni ebrei si espandono su terre non loro. La repressione dei sionisti viene attuata con metodi nazifascisti. Questo è il terreno che ha alimentato la rivolta palestinese, appoggiata dai popoli dei Paesi arabi. l'Occidente, invece, anche e soprattutto in questi giorni, appoggia totalmente Israele e la sua feroce reazione. Non sappiamo come evolverà questo conflitto, ma certo qualcosa si è definitivamente incrinato nel potere incondizionato di Israele. Come già detto, il mondo sta cambiando. Ogni democratico, ma direi ogni persona civile, che ami la libertà e la giustizia, non può che schierarsi dalla parte degli oppressi che si ribellano. La lotta eroica dei palestinesi è anche la nostra, non dimentichiamolo.

di Fabrizio Bencini

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