IL LUPO TRAVESTITO DA NONNINA


Finalmente è arrivata! I bambini palestinesi non sono più in pericolo. No, non è la pace, è l'antipolio! Dal 1º settembre è iniziata a Gaza una vaccinazione antipolio di massa a cura dell' Unicef e dell' OMS. Anche la Caritas si prepara a fare lo stesso. L'obiettivo è vaccinare ben 640.000 bambini sotto i dieci anni. La Medicina ci dice che la poliomielite è una malattia infettiva provocata da un enterovirus che attacca il sistema nervoso centrale e in un caso ogni 200 contagi provoca una paralisi irreversibile delle gambe o delle braccia. In realtà, la storia della poliomielite è molto lunga e complessa; il significato della parola viene dal greco polios (grigio), myelòs (midollo) col suffisso -ite che indica una infiammazione della materia grigia del midollo spinale. Fin dall'inizio del '900 si era convinti che la polio fosse una malattia molto diffusa e contagiosa; in realtà, aveva una bassa incidenza rispetto a molte altre patologie, ma era temuta perché rendeva invalide le persone, soprattutto i bambini. Una vasta campagna di vaccinazioni fece ritenere che la polio fosse stata sradicata, salvo poi scoprire che molte deformazioni e disabilità erano collegate a fattori molto diversi dal poliovirus, e quei fattori non avrebbero potuto essere influenzati da alcun vaccino. Ad esempio la tossicità da arsenico, avvelenamento da piombo, iniezioni intramuscolo di vario tipo che causavano paralisi agli arti. Un ruolo devastante è da attribuirsi ai metalli pesanti, ai pesticidi e al vasto uso del DDT. Altre cause sono da ricercare nello zucchero raffinato, nella farina bianca, nell'alcol, nel tabacco, nei vaccini, negli antibiotici, nell' arsenico ecc. I casi di polio crebbero drasticamente con le vaccinazioni di massa contro la difterite e la pertosse negli anni '40 del secolo scorso. Da non sottovalutare il ruolo dell'inquinamento causato dall'industria e dall'agricoltura. Dal 1923 al 1953, cioè ben prima che fosse introdotta su vasta scala la vaccinazione antipolio, la mortalità attribuita alla polio era diminuita sensibilmente negli USA del 47%, in Gran Bretagna del 55% e in percentuali simili negli altri Paesi europei. A metà del '900, il virologo Jonas Salk affermò di aver scoperto il virus della polio, anche se non provò mai che esso infettasse gli umani; tuttavia sviluppò un vaccino, la cui sperimentazione uccise centinaia di migliaia di scimmie. Il 12 aprile 1955 il vaccino di Salk fu celebrato a livello nazionale e il ricercatore ricevette dal presidente USA, Dwight Eisenhower, la medaglia d'oro del Congresso. Ma questo trionfo durò poco. Solo tredici giorni dopo che il vaccino era stato acclamato dalla stampa come una delle più grandi scoperte mediche del secolo, si diffuse la notizia che dei bambini vaccinati avevano sviluppato la poliomielite pochi giorni dopo l'inoculazione. In sole due settimane, i casi di polio tra i bambini vaccinati erano arrivati a 200. Il 6 maggio 1955, il Governo annunciò che solo i bambini vaccinati avevano sviluppato la polio; due giorni dopo, l'amministrazione USA bloccò la produzione del vaccino. Poco tempo dopo, altri 2000 casi furono riscontrati a Boston dove erano stati vaccinati a migliaia. A New York il numero del casi raddoppiò, a Rhode Island e nel Wisconsin balzò del 500%. La zoppia si manifestò nel braccio inoculato di diversi bambini. In conclusione, come la scienza ha ormai accertato, i virus non esistono, per cui nessun virus (mai isolato né purificato) causa la poliomielite. Le cause sono piuttosto da ricercarsi nelle disperate condizioni di vita dei bambini dei secoli scorsi e di quelli palestinesi oggi: mancanza di cibo, di acqua potabile e delle più elementari condizioni di igiene. L' aria è irrespirabile per l'elevato inquinamento e i veleni sganciati dalle bombe israeliane; le loro abitazioni sono state distrutte, i familiari uccisi e gli ospedali ridotti in macerie. Naturalmente, il terrore permanente gioca un ruolo essenziale creando traumi terribili. L' asse psiche-cervello-organo reagisce a questa quotidiana sequenza di shock, creando continue recidive da DHS, come direbbe il dottor Hamer. Un arto può atrofizzarsi perché il bambino ha vissuto un forte impedimento a un certo movimento, per esempio nella fuga. Non è un caso che i Paesi in cui scoppiano casi di poliomielite siano aree martoriate dalle guerre, dove le condizioni di vita sono a dir poco drammatiche. In tali situazioni, i vaccini non servono a nulla. L' operazione dell' OMS e dell' Unicef può, nel migliore dei casi, essere l'occasione per una tregua temporanea; nel peggiore, l' ennesimo esperimento criminale per somministrare ai bambini palestinesi dei veleni, che costeranno loro paralisi o infermità permanenti. D'altronde, ricordate che recentemente Bill Gates aveva annunciato di voler vaccinare 500.000 bambini? Forse pensava già a quelli palestinesi? 
 
contributo di Fabrizio Bencini
 
 
Chi vuole può trovare la fonte di quanto riportato e molto di più in questi libri:
 
AAVV, Virus Mania
S. Humphries - E. Bystrianyk, Malattie, vaccini e la storia dimenticata, ed. Il leone verde
M. Pamio, Vaccinazioni, Uno editori
E. Blandino, Danni da vaccino
Di. Mastrangelo, Vaccinopoli, ed. Madaat
S.Montanari - A.M. Gatti, Vaccini sì o no?, Macro edizioni
F. Franchi, Vaccinazione di massa, successo o fallimento?, Youcanprint

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