TU CHIAMALA SE VUOI... DEMOCRAZIA! (di Fabrizio Bencini)
Reiner Fuellmich. Chi si ricorda di lui? È un avvocato tedesco di 67 anni noto per il suo impegno nel Comitato d'inchiesta Corona, durante gli anni della "pandemia", fortemente critico nei confronti delle misure liberticide e illegali adottate in quel periodo. Questo fece guadagnare a Fuellmich un grande seguito anche fuori dalla Germania, ma lo rese particolarmente inviso alle autorità. Egli è noto anche per aver difeso, in qualità di avvocato, gli interessi dei consumatori in alcune vertenze contro la Volkswagen e la Deutsche Bank. Dal giugno 2023 è in isolamento in carcere preventivo a Rosdorf, con l'accusa di aver sottratto 700.000 euro dalla Fondazione di cui era presidente. Lo svolgimento del processo è particolarmente inquietante; le udienze si svolgono "solo per iscritto", un modo per rallentare i tempi e ostacolare la trasparenza del dibattimento. I suoi difensori si sono visti respingere la richiesta di far testimoniare l'avvocato Marcel Templin, custode dei fondi contestati, quindi figura chiave. Reiner Fuellmich non ha precedenti penali e non è accusato di violenze, ma subisce un trattamento penitenziario estremamente duro. Ha gravi restrizioni nelle comunicazioni con i suoi avvocati, viene costretto in catene per ogni trasferimento in tribunale ed è sottoposto a misure di sicurezza simili a quelle adottate per i più pericolosi criminali. Non ha potuto visitare la madre morente e quando di recente è stato influenzato, gli sono state negate cure mediche adeguate e perfino l'assunzione di vitamine.
Siamo evidentemente di fronte ad un nuovo caso Assange, con la differenza che di Reiner Fuellmich nessuno parla, mentre è necessario un vasto movimento di opinione pubblica internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani, affinché sia liberato. L' andamento irrituale del processo, la detenzione preventiva che dura da oltre un anno e mezzo e le condizioni disumane della carcerazione dimostrano che le accuse contro di lui sono solo un pretesto. La legge tedesca prevede il limite di sei mesi per la carcerazione preventiva, mentre Fuellmich è in galera dal giugno 2023, scontando di fatto un anticipo di pena. Durante l' udienza di inizio novembre 2024 i suoi avvocati hanno presentato denuncia per torture, evidenziando l' isolamento estremo e le condizioni disumane di detenzione.
Chi osa solo denunciare i crimini dell'Occidente, pur senza commettere violenze, mette in pericolo la sua libertà e la sua stessa vita. I diritti fondamentali delle ex democrazie liberali sono stati definitivamente affossati. Le persone scomode vengono perseguitate e le elezioni che sanciscono la vittoria di candidati non graditi alla UE e agli USA vengono annullate. Ciò mentre sul genocidio dei palestinesi non si ha niente da eccepire. La civiltà occidentale non esiste più, prendiamone atto e impegniamoci per costruire un' alternativa politica e umana.
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