A LEZIONE DI CENSURA...


   Ieri, a Colle Val d'Elsa, il professore Ugo Mattei doveva tenere in una scuola una lezione sul Diritto Costituzionale, sua materia. Con scarso anticipo, ma questa è un'aggravante da nulla, la Direttrice lo ha informato dell'inopportunità della lezione, cancellandola dall'agenda di studenti e insegnanti (che lo avevano invitato), suggerendogli altresì di far passare tale annullamento per un sopraggiunto contrattempo, cercando quindi di addebitare la propria responsabilità alla parte lesa. Nota a margine, ma non marginale: Mattei, fuori dall'Istituto, si è intrattenuto con alcuni studenti per discutere dell'accaduto, subendo la reprimenda, non si sa se da parte di un professore o di un bidello (la differenza tra i ruoli qui è indistinguibile) che si è sentito di dovergli ricordare come per parlare in pubblico serva un'autorizzazione.

 La cosa è al limite del commentabile, ma proprio per questo merita un po' d'attenzione.

   Partiamo dal fatto che il professore insegna Diritto Costituzionale: evidentemente ci dev'essere un nervo scoperto da parte delle autorità nella disanima di tale argomento, e questo, se avviene, è la spia di una incongruità tra la Carta e la sua applicazione. Evidente dalla pandemia.

   Passiamo alla scuola. La Direttrice subisce pressioni, indicazioni, suggerimenti (si chiamino come si vuole), ai quali ottempera obbedendo. La politica entra nello svolgimento scolastico a gamba tesa, lo influenza, lo dirige.

  Vi è tuttavia da notare che i docenti, vista la loro serena iniziativa di invitare Mattei, non hanno avuto sentore di tali condizionamenti fino al loro appalesarsi. Ergo, i professori in questione denotano una  libertà di pensiero e d'azione che manca alla Direttrice. Non sarà che la Direzione è di nomina politica?

  La dinamica innescatasi è, in piccolo, quello che è accaduto spesso nella pandemia. Un vertice che dirama divieti e liste di proscrizione, vessazioni e sanzioni come piovesse, e un manipolo di resilienti servi (quelli che opportunamente un compagno di blog ha ribattezzato "i servilienti") pronti a incarnare una bieca Gestapo, dalla mano pesante e il cervello leggero, che parla e agisce con manganelli per ora metaforici. Una dinamica da mobbing.

   Una considerazione finale sull'accaduto: quando un sistema si puntella su censure e divieti confessa, suo malgrado, la propria debolezza. Tali puntelli necessitano di continui rinforzi che alla lunga sfiancano la popolazione, nella quale una fetta sempre più ampia di individui manifesterà consapevolezza e insofferenza.

   Il prof. Mattei bene comunque ha fatto a non sorvolare sull'evento, derubricandolo a incidente di percorso, e richiamando invece l'attenzione della sola televisione che dà voce ai cittadini, in quanto dai cittadini interamente finanziata: Byoblu, che ricordo essere visibile sul canale 262 del digitale terrestre, con un ventaglio vastissimo di argomenti: geopolitica, diritto, salute, educazione, filosofia, sociologia, psicologia, medicina, letteratura, musica, economia e finanza.

   Finché si continuerà su questa falsariga, bisogna continuare a dissentire e parlare. E se dovesse venir meno il mezzo informatico (già ora funestato dalla censura), torneremo alla carta, alle riunioni carbonare e alle assemblee nelle cantine e nei boschi. Faremo come il Tabaccaio di Vienna (vedi omonimo film), che ha appeso i suoi pensieri alla vetrina e un paio di pantaloni dell'amico giustiziato al posto del vessillo nazista. Ma questa è la storia per un altro post.

https://www.byoblu.com/2023/03/27/tg-flash-byoblu-24-27-marzo-2023-edizione-1330/

Nota: In compenso, segnaliamo un gesto, per fortuna, di segno contrario a quanto avvenuto a Colle
Val d'Elsa: il 25 marzo, a Siena, si è tenuto un convegno (al quale peraltro lo stesso Mattei è
intervenuto) dal titolo "Riflessioni post-pandemiche: aspetti sanitari, giuridici e sociologici"
nientemeno che col patrocinio del Comune. Merito a Siena e alla sua Giunta, che ha deciso

convintamente di non censurare. Un altro mo(n)do è possibile.

Nota: In compenso, segnaliamo un gesto, per fortuna, di segno contrario a quanto avvenuto a Colle Val d'Elsa: il 25 marzo, a Siena, si è tenuto un convegno (al quale peraltro lo stesso Mattei è intervenuto) dal titolo "Riflessioni post-pandemiche: aspetti sanitari, giuridici e sociologici" nientemeno che col patrocinio del Comune. Merito a Siena e alla sua Giunta, che ha deciso convintamente di non censurare. Un altro mo(n)do è possibile.


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