FALLI DI ACCIAIO E CRISTALLO


    I soldi per abbreviare i tempi in lista d'attesa per un esame diagnostico o una terapia nella (ex)Sanità Pubblica si continua a non trovarli, così come non si trovano per il potenziamento e il miglioramento del trasporto degli studenti e dei pendolari ma, allo stesso modo in cui i fondi non ci sono mai per la ricostruzione post-terremoto ma compaiono come per magia quando si tratta di finanziare la guerra di Zelensky, si trovano sempre per costruire cattedrali nel deserto, inutili simboli di un potere ormai impotente, e di elargire appalti... giammai sia detto coi fantasiosi metodi de L'Iris che fa i miracoli (il Keu è stato solo un inciampo di percorso, complice un'innocente ingenuità).

   L'Amministrazione di Lastra a Signa, che continua a giustificare la sua ormai cronica sindrome da stagnamento con la solita frase a stampino "Vorremmo ma non ci sono i soldi", non dovrebbe rifuggire dal confronto con i cittadini non ammaestrati, ma trovare il coraggio di affrontare e fronteggiare i "capi" che ha in Regione, e prendere da loro le distanze. Lo stesso vale per i vertici politici del paese (che non necessariamente coincidono con le figure sedute sugli scranni istituzionali), ormai dediti soltanto a censurare le voci libere nel vano tentativo di proteggere dal dissenzo un'egemonia sempre più scalza e ignuda. Sarà per questo che sentono il bisogno di asserragliarsi in palazzi, torri e... e grattacieli, dai quali tirare le briosce ai cittadini dopo avergli tolto il pane. 

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