L'IRIS CHE FA I MIRACOLI - Prefazione di Giulia Caruso


 L'Iris che fa i miracoli, a causa della prematura scomparsa della casa editrice, è un romanzo orfano non più disponibile nel circuito della distribuzione libraria. Per questo motivo, come gruppo culturale, abbiamo deciso di riproporlo a puntate partento dalla prefazione, firmata dalla giornalista freelance Giulia Caruso. Pubblicato nel 2017 e ondeggiando fra l'immaginario e la denuncia di verosimiglianti malcostumi, racconta gli intrecci affaristici di tutta una legislatura, quella di Pasticci in provincia di Parvenze nel quinquennio 1989/1994. Data l'ambientazione geografica e temporale, sarà dunque molto probabile incontrarvi alcuni personaggi conosciuti leggendo "Il Consulente", ma un po' giovani.  

 

PREFAZIONE di Giulia Caruso:

È con molto piacere che ho accolto la proposta di Roberto di scrivere una prefazione al suo secondo romanzo. Piacere non disgiunto da qualche preoccupazione, dato che la prefazione svolge un ruolo importante nell’economia di un libro, quasi quanto il titolo e la copertina. Una brutta prefazione può nuocere gravemente all’opera. Tanto per capirci, fa parte del package (per usare un termine commerciale) del libro e di conseguenza, può contribuire o meno, ad aggiungere il tocco giusto. Non che il romanzo di Giorgetti ne abbia bisogno, anzi. Parlano chiaro e gridano forte, la sua freschezza narrativa, la passione con cui è stato concepito.

“È un libro che ho ascoltato prima di scriverlo” dice l’autore. “Ho ascoltato fatti di cronaca (prendendo spunto da ritagli de “La Nazione” degli anni ’90) e le grida di dolore di tanti miei concittadini vessati e stritolati dal cosiddetto 'Sistema'. Un sistema che ho chiamato con un nome di fantasia perché ogni lettore possa ambientarlo dove meglio crede, chiamandolo lui, di volta in volta, come vorrà. Mafia oppure Camorra, ‘Ndragheta o Sacra Corona Unita, Buzzi&Carminati o Giglio Magico.”

L'Iris che fa i miracoli inizia da dove finisce Il Consulente. Siamo sempre a Pasticci, in provincia di Parvenze, là dove nascono e muoiono le “piccole storie” di un “piccolo mondo” che mostra la sua terribile appartenenza a una realtà che conosciamo fin troppo bene, e che lambisce le nostre vite quotidiane, spesso invadendole, a volte brutalizzandole.

Iris è parente alla lontana del Big Brother di orwelliana memoria. E' un'entità multiforme e camaleontica che si materializza sotto forma di fatti, misfatti, credenze e intrallazzi. Un mondo surreale e concreto allo stesso tempo. Viscido e avvolgente “come quelle ragnatele che ti si attaccano al naso e alla fronte quando scendi in cantina”. Per narrarlo, l’autore ignora volutamente gli schemi narrativi tradizionali. Rompe le maglie della scrittura classica, dando voce a una narrazione anarchica, forse ridondante, ma assolutamente capace di cogliere nel segno e guidare il lettore in un labirinto suggestivo in cui può essere divertente perdersi. E Roberto Giorgetti che è narratore ribelle, lontano anni luce dal panorama narrativo di tendenza, ha anche il coraggio di affidare al suo romanzo, una "mission impossible", quella di mettere ogni lettore in condizione di "vedere ciò che prima non vedeva". Cosa rara di questi tempi, soprattutto in Italia, paese povero di lettori, votati per lo più a una narrativa d'evasione perenne.

Grazie Roberto. Siamo sicuri che sarà interessante seguirti in questa nuova avventura. Nemmeno gli eroi cambiano il mondo da soli, come dici tu. Ma noi ci auguriamo vivamente che L’Iris che fa i miracoli, sia un altro piccolo, grande sasso, destinato a generare grandi cerchi nella palude dell’indifferenza e della paura.

 



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