Così è la vita! (di Fabrizio Bencini)


 

       Cosa hanno in comune fatti come la scomparsa di una bambina peruviana di cinque anni, l’omicidio stradale di un bambino anche lui di cinque anni ad opera di un decerebrato ventenne, in compagnia di altri decerebrati ventenni? E tutto ciò cosa ha in comune con le esequie di Stato accordate ad un galantuomo come Silvio Berlusconi? L’elenco si potrebbe allungare al mondo del lavoro, dove i lavoratori GKN sono senza stipendio da mesi e quelli di Mondo Convenienza in sciopero vengono manganellati dalla polizia. Ma lasciamo perdere. Apparentemente, questi eventi sono del tutto slegati gli uni dagli altri, ma non è così. Ognuno è un tassello di un unico mosaico spaventoso che raffigura l’attuale società, giunta a un livello di degrado forse mai visto prima. Degrado in cui vivono nelle grandi città centinaia di famiglie immigrate, senza che mai sia stata messa in atto una politica di inserimento dei disperati che migrano per migliaia di chilometri in cerca di una vita dignitosa; al contrario, questi vanno incontro ai racket di malavitosi, di cui tutti sono a conoscenza, ma contro cui la politica non fa niente, finché non esplode il caso. Vero, Sindaco Nardella?

       La politica invece è molto attiva nell’onorare ai massimi livelli un personaggio come Silvio Berlusconi, che ha finanziato la mafia per vent’anni e che, essendo stato condannato per frode fiscale con sentenza passata in giudicato, può essere legalmente definito un delinquente. Ma ai vertici della politica e dello Stato questo non interessa; Berlusconi è stato sempre uno di loro, quelli della trattativa Stato-mafia. Gli apparati dello Stato hanno messo le bombe, sia contro i magistrati che contro semplici cittadini nelle banche, sui treni e nelle piazze. Perché questa classe politica non dovrebbe tributare onori adeguati a uno dei suoi massimi esponenti? Se vengono sistematicamente calpestati i valori più alti, quelli della Costituzione, della legalità e della giustizia, come si può pensare che i valori civili, della convivenza e del rispetto reciproco vengano praticati? La scuola è allo sfascio e la cultura è patrimonio solo degli oppositori del regime; i giovani, che due anni fa sgomitavano per farsi iniettare il siero magico nell’illusione di fare una vita libera, non hanno punti di riferimento validi e il lavoro è inesistente o sottopagato. Ecco allora che i più deboli di mente cercano il denaro facile e le emozioni estreme. YouTube banna chi è contro la guerra o i sieri sperimentali ma non muove un dito contro le “challenge”, le sfide che rivelano la stupidità di chi le fa, ma che permettono di guadagnare un sacco di soldi. Perché studiare o lavorare quando si hanno 600.000 (!) followers altrettanto decerebrati ma che ti fanno guadagnare soldi a palate con le visualizzazioni?! Ai “The Borderline” (il gruppo di ragazzi che ha provocato l’incidente mortale a Casal Palocco) sono arrivati altri 6.000 euro di incassi perché YouTube non ha sospeso la pubblicità sul loro canale, mentre continua a censurare i dissidenti politici. Così è la vita!

        Il pericolo di una guerra nucleare è ogni giorno più alto, l’istituzione di un green pass permanente è vicina, la sanità pubblica sta morendo, il processo di digitalizzazione si va rapidamente concretizzando, ma non importa. L’estate è vicina, il tempo è bello, le prenotazioni nei luoghi di vacanza superano quelle del 2019. Va tutto bene, per fortuna.

 

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