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Visualizzazione dei post da agosto, 2023
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  Si riparte: un'anticipazione L'estate è ormai finita e il mio intervento – a ricordare che l'impegno, su più fronti, per qualcuno non si è fermato – è l'invito a seguire la pubblicazione di un libriccino che dalla forma nebulosa di una prima lettera, scritta e mai consegnata quasi un anno fa, ha preso la struttura di una dissertazione insolita. Un po' per il "taglio", sospeso tra prosa e poesia, un po' perché essa si pone il proposito di parlare di sentimenti, e un po' perché è definibile come inutile e inessenziale , come di fatto pare sia oggi parlare del sentimento più nobile: l'amore. Pare sia inutile, sì. Non si parla di cosa si sente, non ci si confronta su ciò che ci anima e ci spinge verso qualcuno. Forse perché manca il movente per farlo; percorrere certi sentieri espone al rischio di essere fraintesi, ma soprattutto ci espone: al rischio di scoprire le carte, sia laddove il "gioco" consista nel celare un coinvol

SESTO CAPITOLO - L'Iris che fa i miracoli

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“… «I bambini?» chiese di nuovo il Caglioma…”   Illustrazioni di Giacomo Carletti   Nell’aria echeggiavano ancora i botti con cui gli abitanti della Valle e i villeggianti avevano salutato l’arrivo del nuovo anno e l’inizio di un nuovo decennio. Pareva che il Colle Santa Lucia e il Monte Pelmo si rilanciassero quei suoni lenti come fosse la pallina di una interminabile partita di ping-pong e che nessuno dei due volesse essere il primo a farli cadere a terra. A terra invece, con sorpresa e a dispetto delle previsioni, era caduta tanta di quella neve da rendere impraticabili le strade. C’erano gli spalaneve pronti ad intervenire, è vero, ma gli autisti si erano fidati del servizio meteorologico e avevano festeggiato con il gomito alzato. No!: non era decisamente il caso che, in piena notte, si mettessero alla guida dei camion e dei trattori. Tanto meno era il caso di affrontare un viaggio, in macchina o in ambulanza, da Selva di Cadore fino all’ospedale di Agordo con una donna a cui s

PASSAGGIO VERDE

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   Esattamente due anni fa, il 5 agosto 2021, a mezzo posta elettronica, mi veniva comunicato che a far data dall'indomani, 6 agosto 2021, non avrei più potuto usufruire dei servizi della Bibilioteca Comunale del mio paese (quindi anche mia!), a meno che non mostrassi un documento d'identità (come se non mi conoscessero!) e una sorta di certificato di buona condotta (politica?) che hanno chiamato passaggio verde in inglese (evidentemente l'italiano non lo sanno!).    A due anni di distanza, attendo ancora la revoca di quel provvedimento con comunicazione di eguale tenore... e possibilmente le scuse dell'Amministrazione. Nel frattempo, seppur privato di alcuni diritti, ho continuato ad adempiere a ogni mio dovere di cittadino. Sempre nel frattempo, non avendo capito il senso di questo fantomatico passaggio verde, tantomeno cosa c'azzeccasse con la Biblioteca (luogo deputato alla Cultura, antitesi dunque della discriminazione) e ritenendo di non dover mostrare a