
Si riparte: un'anticipazione L'estate è ormai finita e il mio intervento – a ricordare che l'impegno, su più fronti, per qualcuno non si è fermato – è l'invito a seguire la pubblicazione di un libriccino che dalla forma nebulosa di una prima lettera, scritta e mai consegnata quasi un anno fa, ha preso la struttura di una dissertazione insolita. Un po' per il "taglio", sospeso tra prosa e poesia, un po' perché essa si pone il proposito di parlare di sentimenti, e un po' perché è definibile come inutile e inessenziale , come di fatto pare sia oggi parlare del sentimento più nobile: l'amore. Pare sia inutile, sì. Non si parla di cosa si sente, non ci si confronta su ciò che ci anima e ci spinge verso qualcuno. Forse perché manca il movente per farlo; percorrere certi sentieri espone al rischio di essere fraintesi, ma soprattutto ci espone: al rischio di scoprire le carte, sia laddove il "gioco" consista nel celare un coinvol...