ACQUA IN BORSA: CI NASCONDONO QUALCOSA? - Prima parte -

Ci hanno detto che la Multiutility è conveniente e che proprietà e controllo rimarrebbero pubblici, ma potrebbe non essere così poiché incompatibile con le logiche di finanziarizzazione pianificate. Per saperne di più, abbiamo invitato a parlarne a Lastra a Signa tre persone che hanno sviscerato la questione fin nei minimi dettagli. Per chi preferisce la lettura all'ascolto dei contributi video disponibili sul nostro canale YouTube, di seguito forniamo la sbobinatura dell'introduzione di Sara Lunghini e il primo intervento di Fabio Bracci; a seguire, nei prossimi giorni, renderemo disponibili anche gli altri interventi.

Introduzione di Sara Lunghini:

"Per chi non ci conosce, noi siamo un gruppo culturale, ci chiamiamo LIBER-ALITER dall'avverbio latino che vuol dire "liberamente", ma letto staccato "LIBER" e "ALITER" significa due cose diverse: liber ha significato sia di libro che di libero, due cose, libertà e libro, che spesso vanno insieme; aliter, altro avverbio che significa altrimenti. Dunque essere "liberi altrimenti", con i libri, con la cultura e in ogni caso con l'informarzione, è sempre auspicabile e fonte di buone cose, per cui queste sono le nostre attività: facciamo dibattiti e incontri che abbiano un ruolo sociale (...) anche se le nostre attività sono prevalentemente culturali (...).

Oggi il nostro impegno è quello di parlare della Multiutility, un tema a noi molto caro, specialmente da quando ci hanno prospettato questa tariffa cosiddetta corrispettiva che, insomma, ci siamo subito resi conto che risponde bene a delle logiche di impresa ma un po' meno a quelle che sono, anche semplicemente, delle logiche di economia familiare poiché, ad esempio, è una tariffa che ti "costringe" a produrre un sacco di rifiuti per avere un po' di sconto e che non ti consente invece, a fronte di una scarsa produzione di rifiuti, di avere (...) una tariffa più bassa a fronte di meno rifiuti. Già questo ha disatteso delle logiche che ci saremmo aspettati. Sono logiche che evidentemente fanno riferimento a un'azienda che lecitamente mira al profitto; comunque, poi, ci viene anche detto di fare economia verde, ecologica eccetera, ma tutto questo ci sembra un forte contrasto.

Oggi avviamo un dibattito ancora ulteriore perché parlando di Alia, e parlando di tariffe corrispettive, scivoliamo direttamente sul problema dell'acqua. Si parla dell'introduzione di una multiutility e quindi di un raggruppamento di quelle che poi sarebbero le utenze principali, gas luce rifiuti e, appunto, acqua. Ma con quali prospettive? I Comuni, in particolare quelli di Firenze Pistoia e Prato hanno deliberato (...) per questa aggregazione con logiche che poi prevedono anche la quotazione in borsa dell'acqua. La cosa non ci rassicura, al di là di come ce la rappresentano, e quindi vorremmo capire di più anche perché, a Empoli, si sono dati una bella mossa; Empoli ha visto fiorire associazioni, comitati e referendum proprio perché si sono presi a cuore la vicenda e hanno deciso non solo di vederci chiaro - ci sono delle ovvietà ma vi assicuro che la cosa non è semplice - ma hanno mosso la cittadinanza. Questo ci fa intanto molto piacere per Empoli, ma ci fa piacere anche avere qui le teste pensanti di questi movimenti proprio perché ci possono in qualche maniera illuminare e perché la prima cosa è la consapevolezza: abbiamo con noi Varis Rossi, ex sindaco di Empoli, Marco Cardone del Comitato Trasparenza per Empoli e Fabio Bracci coordinatore delle associazioni No-Multiutility."

Intervento di Fabio Bracci, coordinatore delle associazioni No-Multiutility:

"Intanto grazie per l'invito, è sempre importante avere l'opportunità per discutere e presentare il nostro punto di vista su questo tema importante, soprattutto alla luce dei problemi che abbiamo riscontrato in questi ormai... un anno e mezzo o due anni che ci stiamo muovendo su questo tema con la difficoltà di informare le persone, le comunità, i territori e anche una certa resistenza a trovare spazi di confronto con coloro che invece sono i promotori di questa iniziativa. Io partirei

(...) con una descrizione delle tappe che sono state compiute fino a ora, indicando alcuni dei punti sui quali ci siamo mossi e, quindi, per i quali ci siamo anche costituiti come gruppo di coordinamento dei comitati che combattono contro la Multiutility; multiutility che poi è un termine che vuol dire multi-servizi fondamentalmente, che è una società la cui idea iniziale nasce ufficialmente, come prima comunicazione esterna, alla fine del 2021 con una conferenza stampa a cui presero parte il Presidente della Regione Giani e i sindaci di Firenze Nardella, di Prato Biffoni e di Empoli Bardini, manifestando l'intenzione di creare questa struttura finalizzata ad accorpare e ad aggregare i servizi pubblici locali, almeno inizialmente nell'area della Toscana Centrale. La missione era quindi di costituire una società avente come riferimento i territori della Toscana centrale e, seppure non dichiarata, c'era e c'è tuttora l'intenzione di allargarla progressivamente agli altri territori. Questa operazione annunciata nel 2021 ha trovato una prima tappa importante nel settembre/ottobre del 2022 quando (...) nei Comuni, una sessantina (...), si è votato per deliberare la costituzione di questa società avente il fine di creare, appunto, una società di multi-servizi che, in un primo tempo, dovesse aggregare i servizi pubblici locali in questo momento articolati territorialmente in maniera diversificata, ma successivamente – e questo era il piano già dall'inizio – (...) affidare al mercato il 49% della costituenda società finanziaria che dovrà controllare la multi servizi. Per dirla in altri termini, oggi siamo in una situazione nella quale la Multiutility è costituita: è Alia Servizi Ambientali S.p.a.; si deve però ancora costituire (...) la holding di controllo della multiutility, holding di controllo che è associata poi all'operazione successiva di apertura e affidamento al mercato del 49% delle quote della Multiutility. Allora, la nostra contrarietà è chiara, netta e decisa alla quotazione in borsa poiché (...) contravviene intanto molto semplicemente (...) al motivo per cui si è votato nel 2011; si votò su due quesiti, un quesito era finalizzato a stabilire che i servizi pubblici dovessero essere a gestione interamente pubblica e l'altro era il quesito che riguardava la remunerazione del capitale investito, cioè i soggetti gestori dei servizi pubblici non dovevano avere un profitto garantito (...) ma andasse eliminata questa quota che allora era il 7%, stabilita dai metodi di calcolo; il principio della ri-pubblicizzazione viene ovviamente contraddetto (...) se il 49% del capitale della costituenda società va al mercato. Ma anche quand'anche la Società rimanesse interamente pubblica, noi siamo contrari a che la gestione dei servizi pubblici venga affidata a società che sono sì a titolarità pubblica, nel senso che la proprietà delle quote è degli Enti locali, ma che operando in regime di diritto privato – perché questo è, Alia Servizi Ambientali S.p.a. opera in regime di diritto privato come una società (...) - sostanzialmente ha come fine preciso quello delle società per azioni che è produrre utili e quindi poi distribuirli ai soci. Quindi, anche qualora la Multiutility rimanesse interamente pubblica, la logica gestionale che ne guida, diciamo, la sua costituzione e poi il suo funzionamento, è la logica che è finalizzata a costituire una fonte di utili e, successivamente, di dividendi per i soci. Con questo, il fatto che le multiutility, non solo questa ma tutte, siano considerate macchine da dividendi è una definizione che viene da Milano Finanza, (...) è comprovato dal fatto che non più tardi di tre giorni fa c'è stato uno dei rarissimi, forse l'unico dibattito; l'unico confronto tra un esponente del "No", in quel caso a rappresentare la nostra area era Remo Valsecchi, e un esponente del Sì, in quel caso rappresentato dal sindaco di Vinci Giuseppe Torchia. A un certo punto, al di là di una serie di motivazioni su cui poi si ritornerà perché chi sostiene questa operazione fa leva su tre/quattro argomenti principali e poi ci torneremo, però il sindaco diceva, (ed è il punto di vista condiviso da tutti i sindaci che hanno sostenuto questa operazione), 'a noi sono indispensabili gli utili e i dividendi di queste società partecipate', quindi a maggior ragione le multiutility che, aggregando servizi, dovrebbero produrre più utili e dividendi, 'perché con questi utili noi dobbiamo chiudere i bilanci'. Lo disse in modo esplicito. Ora, il punto è che la Multiutility, o comunque questa società, non può avere come obiettivo quello di (...) garantire delle fonti di entrate certe per le Amministrazioni pubbliche locali perché, altrimenti, il Comune sostanzialmente impone sui cittadini una doppia imposizione perché come è stato detto l'altra sera con riferimento al trasporto scolastico, in altre occasioni c'è stato detto (ero io presente) 'La Multiutility ci serve perché non abbiamo più posti nelle RSA' (...)  tutte queste attività dovrebbero essere coperte dalla fiscalità generale, non dalle tariffe che, in quanto tariffe sono il corrispettivo di un servizio: io pago la tariffa, io, lui noi tutti; il punto è che la si paga tutti salatissima (...) per avere un servizio in cambio, non per finanziare altre attività; le altre attività sono soggette, dovrebbero essere soggette, alla fiscalità che, per i Principi Costituzionali, deve essere progressiva e uniformata a un principio di progressività, cosa che invece evidentemente per le tariffe non vale perché la tariffa è basata sulla quantità di consumo (...). Il punto è questo: la Multiutility da un punto di vista di apertura ai privati non è ancora stata costituita. Quindi, questa fase, e la fase è stata sospesa fondamentalmente perché il segretario regionale del PD l'ha sospesa perché ci sono le elezioni e non si voleva trovare (...) ad affrontare le elezioni con questo problema aperto, (...) quindi questo tema ufficialmente è politicamente sospeso, verrà sicuramente ripreso (...) dopo le lezioni, poi vedremo come andranno le elezioni. Ma anche quando ci fosse un mantenimento della titolarità interamente pubblica dei soci della Multiutility, il principio con cui ci dobbiamo confrontarci è quello che la Multiutility non può essere orientata a produrre utili per garantire entrate nei Comuni per finanziare altri servizi e attività."

"Questo è il motivo per cui, anche a fronte di tanti utili, perché immagino utili ci siano e siano anche abbondanti, non vengono mai ripartiti; non ricadono mai sul povero cittadino che ha pagato ma vanno direttamente in cassa al Comune che così ripiana il suo bilancio." (inciso di Sara Lunghini)"

Riprende Fabio Bracci: "Non più tardi di due settimane fa il Comune di Prato ha fatto uscire un comunicato stampa in cui diceva che i 5 milioni di euro, perché Alia Servizi Ambientali, che non era ancora multiutility – ma insomma il principio è questo – ha prodotto, se non vado errato sui numeri, 22 milioni di utili, 5 milioni di utili in base alle quote della compagine sociale di Alia, sono andati al Comune di Prato; il Comune di Prato ha fatto un comunicato stampa per dire che (...) il Tesoretto della Multiutility va a coprire... e lì parlava di alcuni interventi: il Parco dell'Ospedale e altre cose. C'era già da eccepire quello che abbiamo appena detto: quello è un uso improprio e soprattutto serve a evitare alle Amministrazioni locali di porre la questione fiscale. Cioè, se i trasferimenti sono di meno, affrontiamo il problema dei trasferimenti; se la fiscalità locale va riformata, riformiamo quella, ma non dobbiamo spremere i cittadini con le tariffe per coprire altre voci di servizi che sono e devoso essere attribuiti ad altre fonti di entrate."

https://www.youtube.com/watch?v=qsiY4gmh3Sg&t=510s
 

 

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