COS'È DAVVERO SUCCESSO IL 7 OTTOBRE 2023? (di Fabrizio Bencini)


Il 7 ottobre 2023 Hamas ha attaccato Israele mentre era in corso il festival musicale Supernova a Re'im, vicino al confine di Gaza. Gli israeliani hanno risposto con l'uso di carri armati, elicotteri e di un' enorme potenza di fuoco. Il bilancio degli scontri è di 695 civili e 373 militari israeliani uccisi oltre a circa 250 ostaggi rapiti. Le perdite di Hamas sarebbero di 1200 miliziani uccisi e 200 catturati. 

Al di là delle ipocrite e menzognere dichiarazioni del mainstream occidentale, facciamo alcune riflessioni. Inizialmente, il rave doveva svolgersi in una diversa località, per motivi di sicurezza, ma due giorni prima fu spostato a pochi chilometri dalla striscia di Gaza. Perché? La reazione militare israeliana il 7 ottobre fu violenta e non selettiva, in ottemperanza alla direttiva Annibale, che prevede di sparare sul nemico non tenendo conto delle eventuali vittime civili e militari israeliane. Infatti così fu, per cui è praticamente impossibile stabilire quante vittime furono uccise da Hamas e quante dai soldati di Tel Aviv. Inoltre, è lecito domandarsi come sia stato possibile che un Paese dotato di una sofisticatissima tecnologia difensiva, si sia fatto sorprendere da un "inatteso" attacco di Hamas. Tanto più che i servizi segreti di Tel Aviv erano stati avvisati da quelli egiziani di un'imminente operazione dell'organizzazione palestinese. La spiegazione la troviamo nella storia recente: nel 1941 il presidente USA Franklin Delano Roosevelt non avvertí volutamente in tempo la sua flotta nel Pacifico che i giapponesi stavano per attaccare Pearl Harbor nelle Hawaii. Il bilancio dei morti statunitensi fu pesante: 2400 vittime fra militari e civili, oltre a 19 navi e 300 aerei distrutti. Ma ciò dette il pretesto a Roosevelt per entrare in guerra, come voleva. Nel 2001 ricordiamo l'auto attacco USA alle torri gemelle di New York, che è servito per giustificare l'invasione dell'Afghanistan. 

Alla luce di quanto è accaduto, possiamo con certezza affermare che il governo israeliano ha di proposito permesso e favorito l'attacco di Hamas con lo scopo di invadere Gaza. A Netanyahu non importa nulla degli ostaggi, anzi gli fanno più comodo nelle mani dei palestinesi. I giovani israeliani che partecipavano al rave furono spostati vicino a Gaza perché fossero un più facile bersaglio di Hamas. Non solo. Secondo l'autorevole giornale israeliano Haaretz, le indagini della polizia hanno accertato che i militanti di Hamas non sapevano della festa, di cui si sarebbero accorti all'ultimo momento grazie alle immagini dei droni e delle incursioni con i parapendii. Il loro obiettivo erano le basi militari, ma un elicottero da combattimento israeliano sparò sui miliziani palestinesi, colpendo però anche una parte dei partecipanti al rave. Sempre secondo la polizia, la festa avrebbe dovuto svolgersi giovedì e venerdì, ma l'esercito autorizzò gli organizzatori dell'evento a prorogarla anche al sabato. Il cambiamento dell'ultimo minuto rafforza la valutazione secondo cui Hamas non era a conoscenza di quel che stava accadendo, oltre al fatto che i combattenti non erano arrivati dalla direzione della recinzione ma da un'altra. Il bilancio di quell' attacco fu di 695 civili uccisi su più di 4400 partecipanti alla festa. La verità è che Israele sapeva dell'attacco di Hamas da più di un anno, ma non solo non fece nulla per prevenirlo, addirittura lo favorí. La ricostruzione dell'accaduto fatta nell'immediato non è stata però l'unica fake news; ce ne sono state altre ancora più vergognose, come quella dei bambini decapitati, inventata dalla giornalista TV Nicole Zedek e poi da lei stessa smentita. Il mainstream occidentale non si è mai preoccupato di verificare la realtà dei fatti, ma ha accettato e diffuso supinamente tutto quello che la propaganda sionista ha inventato. Come recitava una canzone di tanti anni fa, per i 200 giornalisti uccisi a Gaza e per i corrispondenti di Al Jazeera messi a tacere, il messaggio di Israele è chiaro: "la verità mi fa male lo sai...".

di Fabrizio Bencini

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