PREZIOSE TESTIMONIANZE


Questo libro meriterebbe una recensione articolata e approfondita, data la rilevanza che ha nella comprensione generale del periodo che stiamo attraversando, ma anche di singoli aspetti o vicende della quotidiana Barcamenata che, solo apparentemente, potrebbero apparire slegati dal contesto totalitario. Ci riserviamo di produrla e pubblicarla in un secondo momento; adesso ci interessa riproporne alcune preziose testimonianze che probabilmente, ai più, non diranno assolutamente nulla: sono coloro che col "Sistema" non hanno avuto la sventura di trovarsi faccia a faccia. 

Nota importante per la comprensione dell'articolo: la pubblicazione del libro risale al 2013, mentre le testimonianze sono antecedenti al febbraio del 2009.

Testimonianze dell'avvocato Paolo Franceschetti:

"... Dice che sono tanti anni che cerca giustizia, perchè tanti anni prima gli hanno pignorato la casa, l'azienda in cui lavorava, e l'auto per dei debiti inesistenti; lui si era opposto al giudizio, e aveva fatto delle denunce penali, ma le denunce erano state archiviate. I procedimenti civili si arenavano sempre contro qualche ostacolo processuale: ora l'avvocato si dimenticava dei termini processuali e li faceva scadere, ora veniva smarrito un documento. Nel frattempo l'azienda era stata data in custodia a un amministratore del tribunale che era un boss della mafia, e quindi costui utilizzava l'azienda per i suoi fini personali (...)"

"Tempo fa viene da me una signora a cui la Massoneria ha portato via una marea di beni. Vorrebbe fare causa, ma trova sempre diversi ostacoli. Ascolto la signora. leggo alcuni documenti. Le dico che, avendo come avversario il marito (massone) e quindi essendo circondata da giudici e avvocati massoni, non sarà semplice vincere la cuasa, e dico che potrebbe fare una transazione, rimettendoci un po' di soldi, magari, ma almeno accelerando le procedure. Mi riservo però di leggere gli atti e darle un giudizio nei giorni successivi. Qualche giorno dopo telefono alla signora, la quale mi dice 'Non ho bisogno della sua tutela' (...)".

E ancora: "N, che ha perso la gioielleria di famiglia perché il padre ha detto no all'entrata nella P2; M, dirigente di banca che ha perso tutto per aver detto no a una richiesta di gestione di fondi di dubbia provenienza; G, con 5 processi a carico, tutti fasulli, tutti nulli, il cui scopo è piegarne la volontà; e così via..."

.... infine, "... e il delitto Pantani, che muore suicidandosi con una ventina di dosi di cocaina all'hotel Le Rose, anche se l'autopsia accerterà che il cuore del Pirata era in perfette condizioni (...)"

articolo di Roberto Giorgetti


 


 



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