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IL LUPO TRAVESTITO DA NONNINA

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Finalmente è arrivata! I bambini palestinesi non sono più in pericolo. No, non è la pace, è l'antipolio! Dal 1º settembre è iniziata a Gaza una vaccinazione antipolio di massa a cura dell' Unicef e dell' OMS. Anche la Caritas si prepara a fare lo stesso. L'obiettivo è vaccinare ben 640.000 bambini sotto i dieci anni. La Medicina ci dice che la poliomielite è una malattia infettiva provocata da un enterovirus che attacca il sistema nervoso centrale e in un caso ogni 200 contagi provoca una paralisi irreversibile delle gambe o delle braccia. In realtà, la storia della poliomielite è molto lunga e complessa; il significato della parola viene dal greco polios (grigio), myelòs (midollo) col suffisso -ite che indica una infiammazione della materia grigia del midollo spinale. Fin dall'inizio del '900 si era convinti che la polio fosse una malattia molto diffusa e contagiosa; in realtà, aveva una bassa incidenza rispetto a molte altre patologie, ma era temuta perché ren

FA PARLARE DI TE

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Dall'antologia (ancora) inedita " FA PARLARE DI TE ", frutto dell'ominino concorso letterario promosso dal gruppo culturale LIBER-ALITER di Lastra a Signa, una riflessione sul potere decadente che, ridotto all'impossibilità di confutare la verità, tenta di salvarsi equiparando l'espressione del libero pensiero alla follia.   L'uomo di Lari, provincia di Pisa  Quello lì? Io lo so chi é!!! Guarda, dammi retta, cerca di stargli alla larga più che puoi: è un disadattato sociale. È uno che non sa stare alle regole, legge solo al suo libro... anzi ai suoi libri - che si vanta di aver scritto e che legge solo lui - nei quali, fra l'altro, si dice abbia scritto un sacco di cazzate senza né capo né coda (chiaramente io non li ho letti, non avrei altro da fare...)... forse però ora ha smesso, almeno questo l'avrà capito che non è opportuno... intendo di scrivere: speriamo sia vero... E tu pensa, crede anche d'essere uno scrittore e, quello che è peg

L'INVIDIA DELLA VAGINA

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     Ho studiato Freud ma, dopo i primi apprezzamenti in età giovanile, non riesco a condividerlo fino in fondo, anzi, spesso lo trovo, oltre che eccessivamente "fallico", anche fallace.  Inoltre, è la famiglia Freud in genere a non ispirarmi molta simpatia: il nipote Bernays è stato uno spregiudicato psicologo, la cui inclinazione la si può agevolmente dedurre dal titolo del suo saggio: "Propaganda: come manipolare l'opinione in democrazia", e quanto facesse sul serio lo si deduce dal fatto che è stato lui a introdurre la colazione a base di uova e bacon in America, per accontentare le richieste dell'industria. Mentalità ashkenazita, insomma.  Freud analizza spesso gli individui prendendoli come entità auto-sussistenti, preordinati emotivamente e pulsionalmente da una logica intrinseca al loro sviluppo, prescindendo dal peso individuale della personalità e da quello socio-culturale che la influenza. Tralascia meccanismi semplici e intuitivi per teorizzarne

UN ASSESSORATO COME UNA MINACCIA?

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  Vado subito al nodo: a Lastra a Signa, dalle recenti elezioni è uscito un assessorato che assomma le deleghe, tra le altre cose, alla "smart city" e all'agricoltura. Le due cose fanno a botte, e per di più con lo stesso squilibrio con cui si consente di abbinare, in un match pugilistico, un uomo con una donna; ma oggi tutto è possibile, compreso il paragone succitato, come si è visto alle Olimpiadi francesi di quest'anno. Se, parlando di "smart city" vi state facendo guidare fiduciosamente dall'aggettivo "smart" come da un pilota automatico, allora svegliatevi e lanciatevi subito fuori dall'abitacolo, perché il mezzo su cui siete (siamo!) seduti è l'ultra-liberismo che sta correndo come una scimmia contro un muro a 130 Km/ora. Ma vediamo in cosa consiste il suicidio della "smart-city". Le informazioni che fornisco si basano su protocolli e documenti già reperibili e consultabili da tempo, così che non mi si venga a indiri

LA RICOSTRUZIONE DI PARIGI... E DELL'UOMO.

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  LA RICOSTRUZIONE DI PARIGI (ai tempi della presente guerra) Cronaca di Paolo Gera (Transeuropa Edizioni - 2023)  Abbiamo incontrato Paolo con la presentazione de "I miei passi": poesie di Alessandra Gasparini. Ne è nato un confronto proficuo di esperienze di resistenza. Uno scambio giocato sul ritmo variabile dei versi, della prosa e su quello, iconico, di "Danser encore". ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤  La brossura, sobria, col titolo defilato in alto, mi ricorda quella dei testi, discreti ed argomentativi, spesso filosofici, degli anni 70-80: le immagini hanno rifuggito la copertina per annidarsi nelle parole.  Non è un saggio, ma ne ha la valenza. Non è poesia, ma ne ha la "grave levità". Non è una guida, ma si conosce Parigi. Non è un diario ma il flusso è quello immediato della coscienza, con i suoi rimandi e le sue tessiture. Non è una biografia, ma Paolo Gera si svela. Soprattutto svela come i "tempi della presente guerra" siano u

NOI CI SIAMO... E QUALCUNO CI SEGUE!

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  Io li capisco... io li capisco quelli che temono la Libertà di pensiero e di espressione; quelli che perdono le staffe, ci additano come "gentaglia" e ventilano intimidazioni che non stanno né in cielo né in terra. Che abbiano il carbone bagnato ? Non lo so; non sta a me dirlo e non mi permetto nemmeno di pensarlo, ma evitentemente il nostro ronzio un po' di fastidio deve darglielo. Io li capisco perché, se finora potevamo avvalerci solo della forza dei ragionamenti logici, della coerenza e della ferma convinzione in ciò che facciamo e nelle battaglie che portiamo avanti, adesso iniziamo ad averci anche quella "visibilità" che ci mancava, utile alla diffusione delle nostre attività e alla circolazione delle riflessioni rigorosamente indipendenti che sviluppiamo. Uno dei nostri ultimi video ha avuto oltre 3.000 visualizzazioni direttamente dal nostro Canale YouTube e, considerate le dimensioni del gruppo, sarebbero già esageratemente tante, non fosse che è stat

DODICESIMO CAPITOLO - L'Iris che fa i miracoli

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  “… forza pischelli, ditemi quello che mi dovete dire,  poi tornate a giocare che io c’ho da fare…” Illustrazioni di Giacomo Carletti Il giudice, serata stante, aveva provveduto a nominare gli avvocati d’ufficio sia per il D’Angelo che per il Parisi. Alle ore ventitré uno dei due non era ancora stato rintracciato; l’altro, causa impegni in essere, aveva garantito la sua presenza ma alla buon’ora della mattina successiva. Intanto la caserma pareva diventata l’atrio di un pronto soccorso, tanto era il via vai dei congiunti dei due fermati: chi chiedeva di poter solo vedere l’uno o l’altro; chi voleva parlarci; chi voleva sapere come sarebbe finita quella storia e chi voleva consegnargli di tutto un po’, dai generi alimentari più disparati ad ogni sorta di arnese utile per l’igiene personale o ad alleviare quel soggiorno imprevisto quanto, pensavano, temporaneo, poiché ogni equivoco sarebbe stato chiarito certamente in tempi brevi. Il comandante riuscì a respingere tutte le richieste