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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

LA FAVOLA DEL REDDITOMETRO (05 febbraio 2013)

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Prendendo a pretesto il Redditometro, partiti che fanno parte dello stesso schieramento (anche perché altri non ce ne sono), fingono di trovarsi in disaccordo su qualcosa... così, tanto per tenere artificialmente in vita una campagna elettorale clinicamente morta.  Intanto qualcuno, con un racconto di "fantasia" scritto nel febbraio del 2013 (ripreso con una nota risalente all'agosto dello stesso anno) e pubblicato in una raccolta uscita il 4 ottobre del 2015, tentava di accendere fin da allora l'attenzione sui pericoli di quell'abuso di potere che sta tornando di attualità. Purtroppo, nell'indifferenza dei più sguzza l'arroganza della politica, la quale approfitta del fatto che quelli con la "vista più lunga" finiscono spesso per essere anche i meno ascoltati... e sennò la censura a cosa servirebbe?  La favola del redditometro. Questa storia è puro frutto della mia fantasia. Si svolge in una grande città del sud Europa, per l’esattezza in un

UNDICESIMO CAPITOLO - L'Iris che fa i miracoli

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  “… «In teoria», precisò il Pinzagli…”   Disegno di Giacomo Carletti Le incertezze sono la gramigna della vita; questo è certo com’è certo che le certezze son rare come i can gialli . E certo è che, in quella mezza settimana di metà giugno del millenovecentonovanta, e in quel di Pasticci, a darsi un gran daffare non furono solo il Maresciallo Caglioma e i suoi uomini. Anche il Soprassata e L’Ingegnere se lo stavano dando, insieme al piccolo nugolo di affaristi, faccendieri e politicanti in erba che avevano preso a svolazzargli intorno. L’uscita della notizia, sul giornale del giorno precedente, aveva reso di dominio pubblico la nuova destinazione dei terreni in costa allo sbocco del Grave nel fiume principale. D’altronde, gli artefici dell’innovazione non avevano più motivo di tenerla nascosta. E anche loro, almeno per quella prima fase della loro pensata, potevano uscire dalla traccia dentro la quale avevano operato in sordina fino a quel momento. L’appuntamento se lo erano

L'APPARTENENZA INGANNA

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La partenza è stata fiacca, ma anche a Lastra a Signa sembra che finalmente la campagna elettorale per le elezioni amministrative di questo freddo e cupo 2024, entri nel "vivo delle trattative". E visto quello che è successo durante la legislatura terminale (in tutti i sensi), la parola trattativa suona certamente più appropriata di competizione, non foss'altro per il fatto che il mordente dell'opposizione è stato talmente inconsistente da farla rubricarla come non perveuta e, al tempo stesso, far sembrare il tutto come un'unica grande e conviviale maggioranza. Steso un velo di pietà su ciò che fortunatamente sta diventando passato, possiamo aprirci alle prime considerazioni sulla querelle elettorale. La squadra più agguerrita, contrariamente a come suggerirebbe la logica che la vorrebbe a giocare di difesa, è la detentrice dello scettro (nervosismo?), mentre le sfidanti tardano a tirar fuori la verve. Che non ce l'abbiano? Eppure, se solo ci credessero,

"IL CANDIDATO NON RISPONDE ALLE SUE PROVOCAZIONI!"

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Ai tempi della scuola mi è successo, devo dire non molto spesso, di beccarmi qualche brutto voto; tuttavia, non mi sono mai giustificato affermando che quelle del professore erano delle provocazioni: semplicemente, io non ero preparato per rispondere alle sue domande.   La tracotanza dei politici conclamati mi è ben nota, ma da coloro che aspirano a diventarlo mi aspetterei almeno un minimo di rispetto verso i loro potenziali elettori... e anche meno sintomatico nervosismo.   Amen   P.S.: i popcorn non mi fanno nemmeno vento!  di Roberto Giorgetti

DIECI PERLE PER DIECI ANNI

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LA STORIA DI LASTRA A SIGNA IN DIECI MOSSE DELL'AMMINISTRAZIONE USCENTE...     1) Tentata rampetta a Ponte a Signa: 2) Taric: dicesi corrispettiva quella tariffa che aumenta all'aumentare del disservizio; nel contempo viene incentivato l'utilizzo di contenitori in plastica "usa e getta": 3) Multiutility e quotazione dell'acqua in Borsa (leggasi speculazione); suggeriamo di documentarsi opportunamente ascoltando i video della conferenza tenutasi a Lastra a Signa, o leggendo le relative sbobinature: Video: https://www.youtube.com/watch?v=qsiY4gmh3Sg&t=11s https://www.youtube.com/watch?v=lKcq9KN-XPw&t=78s https://www.youtube.com/watch?v=X3OjS4V3Rf0&t=75s https://www.youtube.com/watch?v=xjEjovFrP0k&t=1153s Sbobinature: https://liberaliter23.blogspot.com/2023/11/acqua-in-borsa-ci-nascondono-qualcosa.html https://liberaliter23.blogspot.com/2023/11/acqua-in-borsa-ci-nascondono-qualcosa_24.html https://liberaliter23.blogspot.com/2023/11/acqua-i

ANIME PURE

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L'insistenza con cui viene ribadito che Juraj Cintula Bran, ritenuto l'artefice dell'attentato al Primo Ministro slovacco Robert Fico, sia un poeta e uno scrittore comincia a diventare leggermente sospetta. In effetti, risulterebbe essere l'autore di tre raccolte di poesie, di un romanzo e anche il fondatore del club letterario slovacco Duha. Personalmente non sono in grado di smentire o confermare la notizia, tantomeno m'interessa approfondire la questione dal momento che non intravedo alcun legame fra un'azione violenza e l'eventuale interesse per la scrittura di chi la compie; semmai potrebbe essere sostenibile un nesso nell'esatto contrario. Infatti, poeti e scrittori dispongono di due armi ben più potenti di quelle da fuoco: la parola e la Libertà di Pensiero! Sarà per questo che la Cultura è oggi tanto temuta dal Potere che, per sopravvivere, ha invece bisogno di un popolo sempre più ammaestrato e ammansito? E dunque, nell'accostamento forz