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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Fascisti da Marte

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  Federico Mollicone (Fratelli d'Italia) ha proposto in questi giorni una vera "genialata" per risolvere il problema dell'astensionismo elettorale. Non voti? Ti togliamo i punti dalla patente.   Ergo:   1- Si va avanti nel progetto di una società basata sul credito sociale a punti, in una logica green-passista. Ricordate? Carta a punti per gli inquilini di Fidenza, l'app per un credito sociale a Bologna e Roma, tessera a punti per la raccolta differenziata con cui ci stanno tritando i coglioni... Ora capiamo il perché della patente a punti (2003!)? Il progetto viene da lontano.   2- Hanno paura dell'astensionismo. Dunque: non andrò a votare.   3- I fascisti non vanno su Marte: vengono da Marte.   4- Quelle poltrone su cui si siedono devono esercitare un potere strano. Destra e sinistra si sconfessano e si comportano allo stesso modo. Ed entrambe non capiscono che si scavano una fossa, dopo averla scavata a noi.   5- Continuate così. Chiamiamo un po

A LEZIONE DI CENSURA...

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    Ieri, a Colle Val d'Elsa, il professore Ugo Mattei doveva tenere in una scuola una lezione sul  Diritto Costituzionale, sua materia. Con scarso anticipo, ma questa è un'aggravante da nulla, la  Direttrice lo ha informato dell'inopportunità della lezione, cancellandola dall'agenda di studenti e  insegnanti (che lo avevano invitato), suggerendogli altresì di far passare tale annullamento per un  sopraggiunto contrattempo, cercando quindi di addebitare la propria responsabilità alla parte lesa.  Nota a margine, ma non marginale: Mattei, fuori dall'Istituto, si è intrattenuto con alcuni studenti  per discutere dell'accaduto, subendo la reprimenda, non si sa se da parte di un professore o di un  bidello (la differenza tra i ruoli qui è indistinguibile) che si è sentito di dovergli ricordare come per  parlare in pubblico serva un'autorizzazione.  La cosa è al limite del commentabile, ma proprio per questo merita un po' d'attenzione.    Partiamo da

Il paese è in coma... ma risponde agli stimoli!

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Che, nelle spoglie del paese morto pulsasse ancora qualcosa di vitale, io ne ero convinto. Per questo, temp'addietro , chiesi un colloquio col sindaco ottenendolo, com'era ovvio che fosse, col suo vice. Introdussi la conversazione proiettando su un muro immaginario i fotogrammi riassuntivi di come il paese si sia ridotto in stato comatoso, fino a ritrovarsi, all'interno della propria cinta muraria, senza né una bottega né un seme di aggregazione o di socialità. Non mi risparmiai di esporre quello che, secondo me, è stato il fattore scatenante della malattia degenerativa, individuabile in quell'equivoco che, a partire dalla fine degli anni 'Settanta del secolo scorso, ha voluto interpretare l'urbanistica come una scienza finalizzata alla speculazione invece di una discliplina umanistica. Ebbi però la sensazione di trovarmi anch'io davanti a un muro metaforico, ma non quello per la proiezione né un muro di resistenza, piuttosto un muro di indifferenza.

Francia - Italia 1 a 0

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  Muovendoci alla ricerca di spazi per le nostre prossime iniziative, ci troviamo a dover fare i conti con sale e salette già prenotate in molte date di aprile per la proiezione di varie partite e partitelle di cui non avevano, e non avremmo mai, avuto notizia, poiché completamente disinteressati all'argomento.  Ci sconvolge, ma non ci sorprende, il confronto con ciò che sta avvenendo in Francia, messa a ferro e fuoco dalle proteste per l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, e dove la pensione minima è di mille euro al mese. Da noi, con una pensione minima di poco più della metà, nessuno ha pensato di muovere un dito, sindacati compresi, mentre l'età pensionabile veniva elevata a 67 anni o giù di lì. Che davvero ci abbiano incantato le lacrimucce della Fornero?  Dunque, mentre da noi la massa continua a farsi ammansire dal potere ipnotico di un pallone che rotola su un pratino o da qualche canzonetta a febbraio, in Francia son finite di bruciare le micce

RICETTA PER SCRIVERE (dall'antologia COME LE FRAGOLE A PRIMAVERA)

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  La ricetta per scrivere nasce per caso, da un botta e risposta "via posta elettronica" in una serata di cazzeggio fra Rosanna Franceschina e Roberto Giorgetti. Successivamente ripresa esattamente così com'è nata, perfino nel format originale , è stata pubblicata nell'antologia di ricette arricchite " COME LE FRAGOLE A PRIMAVERA " (Edizioni Jolly Roger - Firenze), un progetto letterario pensato e curato della professoressa Liliana Bruchi. Rosy Franceschina <r.francesca1607@gmail.com> a robertogiorget.    Pensavo alle ricette e in particolare alla ricetta per i miei racconti. Mah, è difficile schematizzare. Dosi per un racconto : naturalmente si moltiplicano a seconda di quanti racconti si vuol narrare o si diluisce/monta se si vuol fare un romanzo. Si può diluire un tema allungandolo come si fa per il brodo, ma si rischia di diventa

Intervista a Fabrizio Bencini, a cura di LIBER-ALITER

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  Il gruppo culturale Liber-Aliter di Lastra a Signa ha incontrato Fabrizio Bencini, autore di testi di saggista che sviscerano tutti i retroscena della cosidetta pandemia da coronavirus. Ne è nata una una conversazione assolutamente da non perdere e che non tralascia alcun aspetto dell'attuale scenario geopolitico:  https://www.facebook.com/roberto.giorgetti.9619/videos/604542128356663?idorvanity=1425816848154643

Gli incontri culturali del gruppo LIBER-ALITER

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ANDREA YUKI PARIGI, un nuovo autore da conoscere

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     Andrea Yuki Parigi è senz'altro l'autore più giovane con cui abbiamo avuto l'occasione di confrontarci: ha 17 anni ed è pertanto uno dei più precoci anche nel panorama letterario generale. Il suo è un libro con un'impalcatura narrativa piuttosto complessa, che si sostanzia nell'intreccio di più storie e più identità, destinate (non a caso mi rifò al termine "destino") a convergere, o meglio confluire – come acque che si sommano e si confondono – in un comune approdo, una sorta di colpo di scena che consiste nel disvelamento dell'orditura stessa.    L'approccio, esistenzialista in quanto si configura come riflessione sul senso dello smarrimento e della ricerca del sé, non è tuttavia quello tipico dei romanzi di formazione in cui il cammino, tra inciampi e incertezze, conduce alla scoperta di strumenti o valori (solitamente valori come strumento) su cui edificare un'evoluzione personale; qui si assiste piuttosto, con impotenza, ad un im

TENTATA RAMPA A PONTE A SIGNA!!!

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  Oggi pomeriggio ci siamo addentrati su un territorio lastrigiano che, anche a noi che lastrigiani lo siamo e pure da diverse generzioni, ha dato la sensazione di trovarci in una zona di frontiera o, ancora peggio, nella fascia di terra di nessuno fra due cortine. Non parliamo del Passo della Moistrocca o del Valico di Cotedarsizza, ma di Ponte a Signa, frazione funestata da una tentata rampa . Presentandoci agli esercenti locali come gruppo culturale per chiedere di appendere alle vetrine qualche locandina di un nostro possimo evento, è stato impossibile non intercettare il loro disagio e la voglia di condivederlo con noi. Dallo sfogo, sono emerse chiare le difficoltà che stanno affrontando insieme ai residenti nella medesima frazione, ma va detto che non è trapelata nemmeno una stilla di rabbia. Il disagio nasce principalmente dalla sensazione generale di abbandono, tipica delle terre di nessuno e, nel caso specifico, contingentemente acuito dal tentativo mal riuscito di costrui

ALBERI IN FUGA

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«(...) Ora, nulla vieta alla nostra immaginazione di farci andare oltre: si arriverà al punto di vietare i libri? Perché no? Si dirà che non sono  green , con motivazioni apparentemente ragionevoli: sostenibilità, lotta all’inquinamento, alla deforestazione, alle industrie energivore, come le cartiere... Si eviterà di ricordare che le piante assorbono anidride carbonica, di informarci su quanto sia energivoro tutto il digitale e il virtuale (però perfetto per la sorveglianza sociale), di sottolineare quanto la stessa comunità scientifica mondiale sia in realtà assai discorde sulla correlazione tra temperatura e anidride carbonica e sulle misure da adottare, di svelare pubblicamente la geoingegneria più pervasiva. Nel frattempo, si taglieranno un sacco di alberi per il 5G, ma si dirà che le piante avevano una malattia poco visibile e che il 5G serve alla popolazione. Tutto verrà fatto sembrare univoco e coerente. (...)». Questo è quanto era stato scritto sul nostro blog già a dicembre 2